LINEE GUIDA SNPA: GESTIONE MATERIALI DI RIPORTO NEI SITI DI BONIFICA
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Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), con Delibera di Consiglio Doc. n. 210/2023 di cui alla seduta del 07/06/2023, ha approvato le “Linee guida per la gestione dei materiali di riporto (MdR) nei siti oggetto di procedimento di bonifica”.
Tale documento definisce una procedura per l’identificazione e la gestione dei materiali di riporto esclusivamente nell’ambito dei procedimenti di bonifica di cui alla Parte Quarta, Titolo V del D.Lgs. 152/06.
La finalità delle Linee Guida è la sistematizzazione degli aspetti e delle problematiche necessari per la corretta identificazione della matrice materiali di riporto e per le conseguenti modalità di gestione all’interno dei siti oggetto di procedimento di bonifica, al fine di fornire dei criteri di valutazione generali utili alla formazione del giudizio finale da parte dei soggetti interessati, favorendo quindi un approccio uniforme replicabile in situazioni affini sul territorio nazionale.
COS’È IL SNPA?
Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) è operativo dal 14 gennaio 2017, data di entrata in vigore della Legge 28 giugno 2016, n.132 “Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale”. Esso costituisce un vero e proprio Sistema a rete che fonde in una nuova identità quelle che erano le singole componenti del preesistente Sistema delle Agenzie Ambientali, che coinvolgeva le 21 Agenzie Regionali (ARPA) e Provinciali (APPA), oltre a ISPRA.
Il SNPA ha compiti fondamentali quali attività ispettive nell’ambito delle funzioni di controllo ambientale, monitoraggio dello stato dell’ambiente, controllo delle fonti e dei fattori di inquinamento, attività di ricerca finalizzata a sostegno delle proprie funzioni, supporto tecnico-scientifico alle attività degli enti statali, regionali e locali che hanno compiti di amministrazione attiva in campo ambientale, raccolta, organizzazione e diffusione dei dati ambientali che, unitamente alle informazioni statistiche derivanti dalle predette attività, costituiscono riferimento tecnico ufficiale da utilizzare ai fini delle attività di competenza della pubblica amministrazione.
Attraverso il Consiglio del SNPA, il Sistema esprime il proprio parere vincolante sui provvedimenti del Governo di natura tecnica in materia ambientale e segnala al MASE e alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano l’opportunità di interventi, anche legislativi, ai fini del perseguimento degli obiettivi istituzionali. Tale attività si esplica anche attraverso la produzione di documenti, prevalentemente Linee Guida o Report, pubblicati sul sito del SNPA e le persone che agiscono per suo conto non sono responsabili per l’uso che può essere fatto delle informazioni contenute in queste pubblicazioni.
AMBITO DI APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA
L’esigenza di queste linee guida nasce in seguito al D.L. 31 maggio 2021, n. 77 convertito con modificazioni dalla L. 29 luglio 2021, n. 108, che ha modificato l’art. 3 del D.L. 25 gennaio 2012, n. 2, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 28, sulla “Interpretazione autentica dell’articolo 185 del decreto legislativo n. 152 del 2006, disposizioni in materia di matrici materiali di riporto e ulteriori disposizioni in materia di rifiuti”. Tale articolo stabilisce che le matrici materiali di riporto che non siano risultate conformi ai limiti del test di cessione siano gestite nell’ambito dei procedimenti di bonifica, al pari dei suoli, utilizzando le migliori tecniche disponibili e a costi sostenibili che consentano di utilizzare l’area secondo la destinazione urbanistica senza rischi per la salute e per l’ambiente.
Ecco quindi che il SNPA ha ritenuto opportuno definire la procedura per l’identificazione e la gestione dei materiali di riporto nell’ambito dei procedimenti di bonifica di cui alla Parte Quarta, Titolo V del D.Lgs. 152/06.
Le Linee Guida, ed in particolare i criteri proposti per identificare le matrici “materiali di riporto”, si applicano unicamente nell’ambito di procedimenti di cui alla Parte Quarta, Titolo V del D.L.gs. 152/06.
Non si applica invece nell’ambito dei procedimenti sulla gestione delle terre e rocce da scavo di cui al D.P.R. 120/2017.
La matrice “materiale di riporto” viene quindi valutata in maniera differente a seconda che ci si trovi ad operare in un procedimento di bonifica dei siti contaminati o in un procedimento di gestione delle terre e rocce da scavo.
PROCEDURA DI VALUTAZIONE DELLE MATRICI MATERIALI DI RIPORTO
Le Linee guida suddividono la procedura di valutazione della matrice “materiale di riporto” in tre fasi:
- Identificazione della matrice: le valutazioni sono tese a identificare la matrice in esame come “materiale di riporto” ai sensi dell’art. 3 comma 1del D.L. 2/2012, o alternativamente come “suolo/sottosuolo” come “rifiuto”
- Campionamento e caratterizzazione della matrice materiale di riporto precedentemente identificata, per la verifica delle concentrazioni delle sostanze secondo i criteri dell’Allegato 2, Parte Quarta, Titolo V del D.Lgs. 152/06, ai fini del confronto con le Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC – Tabella 1 Allegato 5), nonché tramite test di cessione ai sensi dell’art. 3, comma 2 del D.L. 2/2012
- Valutazione dei risultati, sia in termini del confronto con le CSC (Tabella 1 Allegato 5), sia della mobilità dei contaminanti presenti nella matrice materiale di riporto, con particolare riferimento al bersaglio costituito dalla falda e, più in generale, alle matrici ambientali presenti nel sito e limitrofe al corpo dei materiali di riporto. La valutazione sulla mobilità dei contaminanti si baserà sugli esiti del test di cessione/linee di evidenza.
Le linee guida specificano:
- Quali sono i criteri a supporto della fase di identificazione della matrice (storicità, modalità di abbancamento e grado di miscelazione dei materiali antropici con il terreno, finalità dell’utilizzo), fornendo dei termini di riferimento ed esempi di metodologie di determinazione
- Criteri e modalità di campionamento, indicazioni per il prelievo e la formazione dei campioni e per le analisi di laboratorio
- Quattro casi che possono emergere dalle fasi precedenti e le possibili valutazioni dei risultati
QUALI OPZIONI POSSIBILI PER I MATERIALI DI RIPORTO?
Per le matrici riconosciute come “materiale di riporto” nella prima fase, possono verificarsi una delle quattro opzioni di seguito indicate per la loro gestione:
- materiali di riporto con valutazione favorevole del test di cessione/linee di evidenza e conforme alle CSC: può essere considerati al pari dei suoli non contaminato e pertanto non è necessaria alcuna ulteriore azione fatto salvo eventuali monitoraggi della falda da concordare con l’Ente di Controllo
- materiali di riporto con valutazione non favorevole del test di cessione/linee di evidenza e conforme alle CSC: questi materiali, da gestire nell’ambito dei procedimenti di bonifica, possono potenzialmente dar luogo ad una mobilizzazione di contaminanti presenti nella matrice verso le matrici ambientali sottostanti pertanto potrebbero essere richieste indagini integrative e/o monitoraggi, interventi di mitigazione o messa in sicurezza, interventi sulla falda, eventuale valutazione del rischio da eluato per la lisciviazione in falda, altre azioni da concordare con le Autorità Competenti
- materiali di riporto con valutazione favorevole del test di cessione/linee di evidenza e non conforme alle CSC: per questi materiali, da gestire nell’ambito dei procedimenti di bonifica, potrebbe essere esclusa la lisciviazione in falda mediante un’analisi di rischio, oppure può essere necessario considerarla per altri parametri, oppure si potranno individuare eventuali sorgenti di contaminazione su cui si potrà intervenire con messe in sicurezza di emergenza/operative o procedure di bonifica
- materiali di riporto con valutazione non favorevole del test di cessione/linee di evidenza e non conforme alle CSC: per questi materiali, da gestire nell’ambito dei procedimenti di bonifica, le azioni possibili possono essere: interventi sulla matrice solida, interventi di mitigazione o messa in sicurezza, interventi sulla falda, applicazione dell’analisi di rischio o altre azioni da concordare con le Autorità Competenti.
SCARICA LE LINEE GUIDA
È possibile scaricare le linee guida cliccando sul seguente link: LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEI MATERIALI DI RIPORTO NEI SITI OGGETTO DI PROCEDIMENTO DI BONIFICA
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