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FAV: QUALI RISCHI PER I LAVORATORI ESPOSTI?

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Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV) rappresentano il gruppo di fibre commercialmente più importante di tutte le fibre artificiali inorganiche il cui utilizzo si è largamente diffuso in seguito alla messa al bando dell’amianto.

Ma a quali rischi sono esposti i lavoratori che svolgono attività a contatto con le Fibre Artificiali Vetrose (FAV)? E quali sono gli obblighi a cui i datori di lavoro devono adempiere per tutelare la salute dei lavoratori esposti a Fibre Artificiali Vetrose (FAV)?

L’INAIL ha pubblicato un fact sheet per approfondire l’argomento.

CHE COSA SONO LE FIBRE ARTIFICIALI VETROSE (FAV)

Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV) sono una categoria di fibre inorganiche a struttura amorfa che trovano utilizzo in numerosi campi date le loro caratteristiche di:

  • Stabilità chimica e fisica
  • Ininfiammabilità
  • Resistenza a condizioni ambientali e microorganismi
  • Proprietà dielettriche
  • Proprietà di isolamento termico e acustico

Per capire nel concreto di cosa stiamo parlando, vediamo di seguito alcuni esempi di Fibre Artificiali Vetrose (FAV)e per quali usi trovano, in genere, applicazione:

  • lane minerali (lana di vetro, lana di roccia, lana di scoria) sono utilizzate come isolanti nell’edilizia ed in altre applicazioni: colture fuori suolo, camere sorde, rafforzamento di prodotti bituminosi, di cementi, di materiali compositi, ecc.
  • fibre di vetro a filamento continuo sono utilizzate in campo tessile, per usi elettrici e di materiali di rinforzo per plastica e cemento
  • fibre ceramiche refrattarie (FCR) sono utilizzate in applicazioni industriali per l’isolamento di forni, di altoforno, di stampi di fonderia, di condutture, di cavi, per la fabbricazione di giunti ma anche nell’industria automobilistica, aeronautica e nella protezione incendio

COME VENGONO CLASSIFICATE LE FIBRE ARTIFICIALI VETROSE (FAV)?

L’allegato VI del Regolamento (CE) n. 1272/200 classifica le Fibre Artificiali Vetrose (FAV) in:

  • lane minerali (FAV con un contenuto in ossidi alcalini e alcalino-terrosi superiore al 18% in peso)
  • fibre ceramiche refrattarie (FCR) (FAV con un contenuto in ossidi alcalini e alcalino-terrosi inferiore al 18% in peso)

QUALI RISCHI PER I LAVORATORI ESPOSTI A FIBRE ARTIFICIALI VETROSE?

A seconda delle caratteristiche specifiche le Fibre Artificiali Vetrose (FAV) possono essere classificate come cancerogene e/o biopersistenti.

L’esposizione a Fibre Artificiali Vetrose (FAV), come lana di vetro cancerogena o fibra ceramica cancerogena, può avvenire per contatto diretto con gli occhi e la pelle o per inalazione delle fibre aerodisperse.

Gli effetti sulle persone esposte possono determinare, a seconda del tipo di Fibre Artificiali Vetrose (FAV) a cui si è esposti ed alla modalità di esposizione:

  • irritazioni cutanee
  • irritazioni oculari e di mucose
  • infiammazioni alle vie respiratorie croniche e non
  • fibrosi polmonari
  • placche pleuriche

QUALI SONO I SETTORI IN CUI I LAVORATORI SONO PIÙ ESPOSTI A FIBRE ARTIFICIALI VETROSE?

Come detto, i lavoratori possono essere esposti alle Fibre Artificiali Vetrose (FAV) per contatto diretto con gli occhi e con la pelle o tramite inalazione delle fibre aerodisperse.

L’esposizione lavorativa a FAV, come a fibra vetro o fibra ceramica cancerogena, riguarda principalmente i lavoratori coinvolti nei seguenti settori:

  • costruzione e manutenzione di edifici
  • installazione e rimozione di isolamenti
  • produzione industriale di FAV

La lana di vetro e la fibra di vetro sono ampiamente utilizzate per l’isolamento grazie alla loro resistenza al calore e all’umidità. Similmente, la fibra ceramica è utilizzata per le sue capacità di resistenza a temperature estremamente alte, porta rischi per la salute. Ma la lana di vetro cancerogena, la fibra vetro cancerogena e la fibra ceramica cancerogena, quando manipolate, possono rilasciare piccole fibre nell’aria che, se inalate, possono causare irritazioni respiratorie, cutanee ed effetti a lungo termine sulla salute come malattie respiratorie e potenziali rischi cancerogeni.

QUALI OBBLIGHI PER IL DATORE DI LAVORO?

In caso di lavoratori esposti alle lane minerali, il riferimento normativo è il Capo I del D. Lgs. 81/08 sulla protezione da agenti chimici e il datore di lavoro dovrà effettuare la valutazione del rischio adottando tutte le misure generali a fini preventivi.

In caso di lavoratori esposti alle fibre ceramiche refrattarie (FCR), invece, il riferimento normativo è il Capo II del D. Lgs. 81/08 sulla protezione da agenti cancerogeni e mutageni; in questo caso il datore di lavoro, oltre ad effettuare la valutazione del rischio, dovrà mettere in atto tutte le procedure preventive e protettive che riducano al minimo o eliminino completamente l’esposizione dei lavoratori a tale materiale (sostituzione del materiale se tecnicamente possibile o utilizzo di un sistema chiuso al fine di ridurre il livello di esposizione).

DOCUMENTI UTILI SULLE FAV…

Vega Engineering rende disponibile nella propria banca dati un documento dell’INAIL per approfondire il tema delle Fibre Artificiali Vetrose (FAV).

Scarica gratuitamente il fact sheet FIBRE ARTIFICIALI VETROSE.

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