fbpx Skip to content

RISCHIO CHIMICO NEI LABORATORI DI RICERCA: IL MANUALE INFORMATIVO DELL’INAIL

41360

Desideri ulteriori informazioni e aggiornamenti?

L’Inail ha pubblicato il “Manuale informativo per la tutela della salute del personale dei laboratori di ricerca – Rischio chimico”: si tratta di un documento rivolto al personale addetto ai laboratori di ricerca e vuole rappresentare una guida rapida e di facile consultazione per identificare il rischio chimico e l’adozione delle buone prassi di lavoro in sicurezza.

Vediamo i contenuti del documento…

QUAL È IL CONTESTO LAVORATIVO IN CUI SI INQUADRA QUESTO MANUALE?

Gli agenti chimici possono avere caratteristiche di pericolosità che potrebbero rappresentare un rischio per i lavoratori potenzialmente esposti, è quindi centrale conoscere, controllare e gestire questi rischi. Gli effetti sulla salute che possono verificarsi a seguito di eventi espositivi sono i più diversi, fortemente condizionati dal tipo di agente chimico con cui si viene in contatto e dalle condizioni di esposizione che si realizzano.

Nei laboratori di ricerca l’utilizzo di sostanze e miscele porta l’operatore a contatto con volumi comunemente ridotti di sostanze con pericolosità diversa, che sono spesso adoperate in miscela, realizzando, così, esposizioni ad agenti multipli ma a basse dosi.

Le figure professionali che operano all’interno di laboratori di ricerca, e che sono chiamate a manipolare agenti chimici, possono essere molto diverse e in certa misura possono trovarsi in un percorso di formazione (tesisti, tirocinanti, specializzandi, dottorandi), senza avere ancora acquisito una preparazione specifica in termini di gestione dei rischi.

Il documento elaborato dall’Inail è rivolto a tutto il personale addetto ai laboratori di ricerca e vuole essere un manuale veloce da consultare e facile da comprendere.

QUALI SONO I RISCHI PER LA SALUTE DEL PERSONALE DI LABORATORIO?

Nei laboratori di ricerca il personale opera con molteplici sostanze chimiche con caratteristiche di pericolosità molto diverse.

Gli effetti sulla salute dovuti all’esposizione ad agenti chimici possono essere sia locali che sistemici, sia acuti (rientrano tipicamente nell’ambito degli infortuni sul lavoro) che cronici (maggiormente coinvolti nella definizione di malattia professionale). Una stessa sostanza chimica può causare effetti sia acuti che cronici e gli effetti sulla salute possono variare a seconda dell’organo bersaglio, della dose, della frequenza, della durata e della via di esposizione.

I segni di un’esposizione a una sostanza chimica sono manifestazioni ‘esterne’, obiettive, a volte misurabili; sono spesso temporanei e possono terminare quando la fonte dell’esposizione viene rimossa. I sintomi, invece, sono percepiti solo dalla persona che li prova (come dolore, vertigini, intorpidimento, ecc.).

Il manuale riporta i principali segni/sintomi che si possono manifestare in base alle possibili vie di esposizione:

  • Esposizione per contatto dermico: si possono manifestare prurito, arrossamento, ustioni, vesciche, eruzioni cutanee, orticaria
  • Esposizione per ingestione: si possono accusare dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, sensazione di calore nello stomaco (idrocarburi alogenati), urina di colore scuro (arsenico), disidratazione
  • Esposizione per inalazione: si possono rivelare casi di sonnolenza, vertigini, cefalea, confusione/letargia, tosse, gola secca/bruciante, visione offuscata, mancanza di respiro, respirazione rapida (tachipnea), tachicardia
  • Esposizione per contatto oculare: può causare arrossamento oculare, sensazione di bruciore oculare, lacrimazione abbondante, scarico mucoso dai dotti lacrimali, visione offuscata/cecità (parziale o completa)

LE BUONI PRASSI DA ADOTTARE IN LABORATORIO

All’interno del documento sono proposti numerosi comportamenti che possono essere adottati da parte del personale addetto nei laboratori come buona prassi e vengono suddivisi per:

  • Principi generali e accorgimenti da adottare nei laboratori
  • Principi generali da adottare nell’utilizzo delle cappe
  • Principi generali da adottare nell’utilizzo delle bombole di gas a pressione

ETICHETTATURA E STOCCAGGIO DELLE SOSTANZE PERICOLOSE

Le sostanze e miscele chimiche possono identificarsi come:

  • non pericolose;
  • non pericolose ma impiegate in condizioni tali da poter costituire un pericolo, in questi casi il rischio non è tanto chimico quanto legato alle caratteristiche fisiche dell’agente (pressione, temperatura, ecc.);
  • pericolose ma non classificate dalla normativa come tali (gli intermedi di reazione, fumi che possono svilupparsi nel procedere delle attività, ecc.);
  • classificate ed etichettate come pericolose dalle norme vigenti, con gli opportuni simboli, frasi di rischio e consigli di prudenza specificati in etichetta.

Una corretta etichettatura dei prodotti e la presenza della scheda di sicurezza consentono agli utilizzatori di riconoscere in modo rapido e sicuro i pericoli associati a ciascun prodotto e di adottare le misure necessarie inerenti alla tutela della salute umana e della sicurezza sul luogo di lavoro nonché alla tutela dell’ambiente.

Il deposito delle sostanze chimiche in laboratorio deve rispettare misure rigorose, specialmente per quanto riguarda le quantità, ponendo attenzione a tenere separate sostanze tra di loro incompatibili.

L’Inail inserisce nel manuale una sezione apposita per le sostanze incompatibili e fornisce un elenco a titolo indicativo e non esaustivo di sostanze chimiche comunemente presenti in laboratorio che possono reagire in modo pericoloso se entrano in contatto con le altre.

UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Per la protezione da agenti chimici nei laboratori di ricerca, possono essere necessari DPI per:

  • la protezione delle vie respiratorie: necessari per filtrare l’aria mediante azione meccanica ed elettrostatica, proteggono da particelle quali polveri, fibre, fumi, nebbie;
  • la protezione degli occhi: devono garantire soprattutto la protezione dagli spruzzi, in relazione al rischio chimico (sostanze pericolose) e fisico (criogenia), ma anche da gocce, polveri e gas;
  • la protezione delle mani: per la manipolazione delle sostanze chimiche pericolose è opportuno scegliere il materiale e lo spessore più idonei per i guanti
  • la protezione del corpo: nel caso dei laboratori chimico/biologici gli indumenti di uso comune sono i camici da laboratorio che possono essere in polietilene o altri materiali

LA GESTIONE DEL PRIMO SOCCORSO IN CASO DI INCIDENTI

Il primo soccorso sul luogo di lavoro è un intervento che si rende necessario nel momento in cui si verifica un infortunio o un malore. Nella grandissima maggioranza dei casi tale intervento è effettuato da personale non sanitario, con una dotazione di attrezzature mediche non sostitutive di quelle disponibili nei presidi sanitari pubblici, in attesa dell’arrivo di personale specializzato.

In caso di intossicazione accidentale da sostanze chimiche, le azioni da mettere in atto sono:

  • Contattare il centro antiveleni di riferimento del territorio
  • Controllare lo stato di coscienza della persona intossicata:
    • se in difficoltà respiratoria o convulsioni, avvertire immediatamente il 112 – 118
    • se non cosciente, verificare la respirazione e chiamare il 112 – 118
    • in caso di trasporto al pronto soccorso fornire ai sanitari la scheda dati di sicurezza dell’agente chimico
  • Non dare da bere né provocare il vomito

LA SEGNALETICA DI SICUREZZA

I laboratori, come tutti gli altri ambienti di lavoro, devono essere dotati di idonea segnaletica di sicurezza e di avvertimento come misura generale di tutela per aumentare gli standard di sicurezza.

Nela manuale elaborato dall’Inail viene dedicata una intera sezione a questo argomento e vengono riportati i seguenti cartelli:

  • Cartelli di salvataggio che hanno forma rettangolare o quadrata di colore verde
  • Cartelli di salvataggio che hanno forma rettangolare o quadrata di colore rosso
  • Cartelli di divieto che hanno forma rotonda
  • Cartelli di prescrizione che hanno forma rotonda
  • Cartelli di avvertimento che hanno forma triangolare

SCARICA IL DOCUMENTO INAIL

Clicca qui per scaricare il documento pubblicato dall’INAIL: “Rischio Chimico – Manuale informativo per la tutela della salute del personale dei laboratori di ricerca

APPROFONDIMENTO

Se vuoi approfondire come effettuare la valutazione del rischio chimico, scopri il corso di formazione organizzato da Vega Formazione sia in videoconferenza che in modalità e-learning: LA CORRETTA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO: D.LGS. 81/08, CLP E REACH

Documenti correlati

News correlate

Caricamento news correlate...

Richiedi informazioni

Azienda

CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI AI SENSI DELL'ART. 13 DEL REGOLAMENTO UE 2016/679

I dati personali saranno trattati come indicato nella nostra informativa sulla privacy, predisposta ai sensi del Regolamento UE 2016/679