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MOBILITY MANAGER E PIANO DEGLI SPOSTAMENTI CASA-LAVORO (PSCL): A CHE PUNTO SIAMO?

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A causa del persistere dell’Emergenza sanitaria dovuta al COVID19, particolarmente grave nelle ultime settimane, si ripropone la necessità di ridurre e razionalizzare quanto più possibile tutti gli spostamenti delle persone, inclusi quelli per recarsi sul luogo di lavoro.

LA NUOVA CIRCOLARE PER RICHIAMARE LA NECESSITA’ DI NOMINARE IL MOBILITY MANAGER

Alla luce di questo quadro il 5 gennaio 2022 è stata diffusa la Circolare congiunta del Ministro per la Pubblica Amministrazione e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali sul Lavoro Agile che sottolinea e richiama l’attenzione su quanto previsto dall’art. 6 del Decreto Interministeriale 12 maggio 2021 sull’obbligo di nominare la figura del Mobility Manager e di elaborare il Piano degli Spostamenti Casa-lavoro (PSCL).

Tuttavia è da rilevare lo scarso interesse dimostrato dagli enti che avrebbero dovuto adeguarsi alla normativa perdendo anche, così, la possibilità di avere accesso ai fondi stanziati per l’attuazione dei Piani per gli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL).

La figura del Mobility Manager è fondamentale per la stesura dei piani ma se, da un lato, diversi comuni hanno individuato i Mobility Manager d’Area entro la data stabilita (17 dicembre 2021), molti altri enti ed aziende private non hanno provveduto.

CHI È IL MOBILITY MANAGER?

Il Mobility Manager è una figura competente e formata in grado di gestire l’evoluzione della mobilità del personale aziendale, nata nel lontano 1998 e solo oggi, finalmente, valorizzata.

Il Ministero dell’Ambiente, recependo le linee guida del Protocollo di Kyoto, il 27 marzo 1998 aveva emesso un decreto ministeriale sulla mobilità sostenibile nelle aree urbane, quindi per la prima volta nel nostro Paese compariva la figura del “Responsabile della mobilità aziendale”, oggi definito “Mobility Manager”.
Il Mobility Manager aziendale ha l’obiettivo fondamentale di razionalizzare gli spostamenti dei lavoratori riducendo il pendolarismo casa-lavoro in un’ottica di sostenibilità ambientale.

MOBILITY MANAGER AZIENDALE E MOBILITY MANAGER D’AREA: QUALI DIFFERENZE?

Il  Decreto Interministeriale 12 maggio 2021 definisce due diversi Mobility Manager:

  • Mobility Manager Aziendale: “figura specializzata, […] nel governo della domanda di mobilità e nella promozione della mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente”. Viene nominato dalle aziende o dalla P.A. con funzioni di supporto professionale continuativo alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile.
  • Mobility Manager d’Area: “figura specializzata nel supporto al Comune territorialmente competente, presso il quale è nominato […], nella definizione e implementazione di politiche di mobilità sostenibile, nonché nello svolgimento di attività di raccordo tra i Mobility Manager aziendali”. Viene nominato dai Comuni per definire ed implementare politiche di mobilità sostenibile rapportandosi, poi, con i Mobility Manager Aziendali.

LA FIGURA DEL MOBILITY MANAGER È OBBLIGATORIA?

Nell’art. 229, comma 4 del Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020 (noto come “Decreto Rilancio”), il Mobility Manager nasce con l’obiettivo di favorire il decongestionamento del traffico nelle aree urbane mediante la riduzione dell’uso dei mezzi di trasporto privato individuale. Col DL è stato introdotto l’obbligo di nominare un Mobility Manager per le imprese e tutte le pubbliche amministrazioni con più di 100 dipendenti, ubicate:

  • in un capoluogo di Regione;
  • o in una Città metropolitana;
  • o in un capoluogo di Provincia;
  • o in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti.

La platea di aziende interessate è notevolmente aumentata dal 2020, considerando che in precedenza, il D.M. 27/3/1998, prevedeva l’obbligo di nominare il Mobility Manager solo per le aziende con oltre 300 dipendenti per unità locale o oltre 800 dipendenti distribuiti su più unità locali.

Le imprese e le pubbliche amministrazioni che non rientrano tra quelle per le quali vige l’obbligo, possono comunque procedere facoltativamente all’adozione del Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) del proprio personale dipendente.

QUALI SONO I COMPITI DEL MOBILITY MANAGER AZIENDALE?

Il Mobility Manager aziendale ha come obiettivo primario quello di promuovere ed attuare la riduzione dell’inquinamento ambientale provocato dai dipendenti con l’uso del proprio veicolo negli spostamenti quotidiani da casa-lavoro.

L’ottimizzazione degli spostamenti comporta:

  1. riduzione dei costi;
  2. riduzione dell’inquinamento;
  3. riduzione del consumo di energia per gli spostamenti dei lavoratori da casa al lavoro, e viceversa.

A tal fine, il Mobility Manager deve produrre il Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL).

Entro il 31 dicembre di ogni anno il Mobility Manager aziendale deve non solo predisporre il Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) del personale dipendente, ma anche trasmetterlo al Comune ove ha sede l’unità locale entro i successivi 15 giorni all’adozione.

Il Decreto Interministeriale 12 maggio 2021 ha individuato e specificato quali debbano essere le funzioni del Mobility Manager Aziendale ed in particolare:

  • Promuovere, attraverso l’elaborazione del Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL), la realizzazione di interventi per l’organizzazione e la gestione della domanda di mobilità del personale dipendente.
  • Supportare l’adozione del Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL).
  • Adeguare il Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) anche sulla base delle indicazioni ricevute dal Comune territorialmente competente.
  • Verificare l’attuazione del Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL), anche per un suo eventuale aggiornamento, attraverso il monitoraggio degli spostamenti dei dipendenti e la valutazione, mediante indagini specifiche, del loro livello di soddisfazione.
  • Curare i rapporti con enti pubblici e privati direttamente coinvolti nella gestione degli spostamenti del personale dipendente.
  • Attivare iniziative di informazione, divulgazione e sensibilizzazione sul tema della mobilità sostenibile.
  • Promuovere con il Mobility Manager d’area di azioni di formazione e indirizzo per incentivare l’uso della mobilità ciclo-pedonale, dei servizi di trasporto pubblico e dei servizi ad esso complementari e integrativi anche a carattere innovativo.
  • Supportare il Mobility Manager d’area nella promozione di interventi sul territorio utili a favorire l’intermodalità, lo sviluppo in sicurezza di itinerari ciclabili e pedonali, l’efficienza e l’efficacia dei servizi di trasporto pubblico, lo sviluppo di servizi di mobilità condivisa e di servizi di infomobilità.

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