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FALSI ATTESTATI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: IN FRIULI-VENEZIA GIULIA UN NUOVO CASO

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La problematica degli attestati di sicurezza non autentici è un fenomeno che solleva preoccupazioni significative nel contesto della formazione professionale obbligatoria. Questi documenti vengono talvolta rilasciati da enti di formazione o consulenti senza che il destinatario abbia effettivamente partecipato ai corsi prescritti. Le ragioni dietro la produzione e l’acquisto di tali attestati fasulli variano, ma spesso sono legate al desiderio di evitare il tempo e il costo associati alla formazione autentica.

IL RECENTE CASO IN FRIULI

Un’indagine dei Carabinieri dell’Unità Ispettorato del Lavoro di Trieste ha accertato un caso in cui un ente di formazione della provincia rilasciava attestati di corsi di sicurezza sul lavoro falsi o non conformi in cambio di denaro. Questo è emerso a seguito di ispezioni in un cantiere edilizio. L’indagine ha portato alla denuncia sia del titolare dell’ente formativo sia del datore di lavoro del lavoratore in possesso di un attestato falso​.

LE CONSEGUENZE SULLA SICUREZZA

Tra le conseguenze di tale pratica vi è facilitare le aziende alla consuetudine di non aderire agli standard di sicurezza, far diventare meno credibile il settore formativo agli occhi di chi invece deve frequentare corsi e rendere il mondo della formazione un campo in cui gli enti formativi pensano di poter fornire servizi di bassa qualità e a prezzi stracciati.

Le implicazioni per le aziende sono di carattere legale ​​e di reputazione ma la conseguenza più grave di questo comportamento è che vengono messe a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori.

LE SENTENZE

Per alcune aziende cercare di ottenere gli attestati di formazione per i propri dipendenti pagando enti di formazione compiacenti, pensando così di risparmiare in termini di tempo e costi di lavoro, purtroppo risulta essere una prassi come emerge dalle varie sentenze che ciclicamente vengono pronunciate.

Tra le ultime possiamo citare:

COME RICONOSCERE UN ATTESTATO FALSO?

Ovviamente, come tutti i documenti “falsi”, il riconoscimento della non attendibilità non è semplice e in genere nemmeno immediato, ma richiede un approfondimento incrociando altri documenti o, addirittura, testimonianze di lavoratori e di altri soggetti coinvolti.

Gli elementi minimi che deve riportare un attestato di un corso in materia di salute e sicurezza sul lavoro, con riferimento anche ai contenuti dell’Accordo Stato Regioni del 21/12/2011, possono essere così elencati:

  • riferimenti del soggetto formatore
  • normativa di riferimento
  • dati personali del partecipante e profilo professionale
  • tipologia, settore di riferimento, durata e periodo del corso
  • firma del soggetto responsabile del progetto formativo.

Inoltre, per valutare se la formazione è pertinente rispetto al contesto e agli obiettivi di prevenzione e sicurezza, è opportuno che nell’attestato o in allegato allo stesso vengano riportati gli argomenti trattati nel corso di formazione. Diversamente, dal solo titolo del corso che potrebbe anche essere generico, non è possibile comprendere quali argomenti siano stati trattati durante la formazione.

Infine, un semplice controllo che si può effettuare riguarda i requisiti dell’ente di formazione: per talune tipologie di formazione sulla sicurezza, l’ente deve essere accreditato dalla regione in cui ha sede; l’elenco degli enti accreditati a livello regionale è consultabile facilmente sui siti web delle regioni. L’accreditamento regionale di per sé non impedisce l’emissione di attestati falsi, tuttavia gli enti accreditati sono soggetti a controlli e audit da parte delle regioni. Rimane il fatto che al momento la legislazione in materia consente di effettuare molta della formazione sulla sicurezza (ad esempio: la formazione per i lavoratori e per i preposti) da parte di soggetti privi di qualsiasi forma di accreditamento o certificazione.

INTERVENTI E SOLUZIONI

La questione dei falsi attestati di formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro solleva importanti questioni etiche e legali, sottolineando la necessità di promuovere una cultura della prevenzione e dell’educazione per garantire ambienti di lavoro sicuri e conformi alle normative vigenti.

È fondamentale che i lavoratori e i datori di lavoro siano consapevoli delle implicazioni legali e delle sanzioni potenziali associate all’utilizzo di documenti falsi, includendo l’importanza della vigilanza da parte delle autorità competenti per il controllo sia delle aziende che degli enti di formazione che vogliono lucrare sulla sicurezza dei lavoratori invece che garantirla.

È probabile che con il nuovo Accordo sulla formazione, la cui pubblicazione è attesa ormai da più di un anno, sia prevista qualche misura ulteriore tesa a prevenire e a controllare l’emissione di attestati falsi.

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