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Fac simile Modulo fit test qualitativo dispositivi APVR – Norma UNI 11719:2018

In materia di individuazione ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), il D.Lgs. 81/08 all’art. 79 comma 2-bis, precisa che: “(…)restano ferme le disposizioni di cui al decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale in data 2 maggio 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 126 del 1 giugno 2001, aggiornato con le edizioni delle norme UNI più recenti”.

Nel D.M. 02/05/2001 si precisano i criteri per l’individuazione e l’uso di 4 tipologie di DPI, qui di seguito riportati:

  • DPI per la protezione dell’udito
  • DPI per la protezione delle vie respiratorie (dispositivi APVR)
  • DPI per la protezione degli occhi
  • Indumenti protettivi da agenti chimici.

Nel 2018 è stata pubblicata la norma UNI 11719Guida alla scelta, all’uso e alla manutenzione degli apparecchi di protezione delle vie respiratorie, in applicazione alla UNI EN 529:2006” che prevede la necessità di eseguire una prova di adattabilità del facciale a tenuta (fit test) sullo specifico portatore.

Tale prova deve essere eseguita in tutte le aziende in cui è previsto l’utilizzo di facciali a tenuta, secondo quanto disposto dall’art. 79 comma 2-bis del D.Lgs. 81/08.

CHE COS’È LA PROVA ADATTABILITÀ FACCIALE A TENUTA SULLO SPECIFICO PORTATORE?

La prova di adattabilità (fit test) permette di verificare che il facciale a tenuta (dispositivo APVR) si adatti al viso del portatore/lavoratore.

Le metodologie più utilizzate sono la prova qualitativa e la prova quantitativa, comunemente indicate come fit test qualitativo e fit test quantitativo.

Il fit test qualitativo è una prova “passa/non passa” e si basa sulla percezione soggettiva del portatore di fughe nella zona di contatto tra il viso ed il facciale riscontrabili tramite l’utilizzo di un agente di prova.

Il fit test qualitativo non dovrebbe essere eseguito su maschere intere.

Il fit test quantitativo, invece, fornisce invece una stima numerica del fattore di tenuta.

Tale stima viene eseguita secondo 3 distinte metodologie applicabili in funzione della tipologia di dispositivo APVR indossato.

COME VA EFFETTUATO IL FIT TEST QUALITATIVO?

La norma UNI 11719 fornisce precise indicazioni per l’esecuzione delle prove di adattabilità a tenuta del dispositivo APVR sul portatore.

Il fit test qualitativo si svolge essenzialmente in due fasi e consiste in una prova di tenuta utilizzando un apposito cappuccio dotato di nebulizzatore che il portatore deve indossare.

Fase 1

Inizialmente si effettua un test di sensibilità nebulizzando una sostanza (dolce o amara) a bassa concentrazione per verificare se il portatore sia in grado di riconoscere il sapore e l’odore della sostanza di prova.

Il portatore deve quindi indossare il cappuccio, senza indossare il dispositivo APVR, e sottoporsi a 10 irrorazioni della sostanza di prova.

Se il portatore percepisce la sostanza il suo valore di soglia è quindi 10.

Se non percepisce la sostanza si prosegue la prova con ulteriori 10 irrorazioni e se il portatore percepisce la sostanza nel secondo set di irrorazioni il suo valore di soglia è 20.

Se il portatore non percepisca ancora la sostanza si procede con altre 10 irrorazioni, valore limite della prova.

Se il portatore riesce finalmente a percepire la sostanza il suo valore di soglia è 30, altrimenti è necessario cambiare sostanza e ripetere il test nuovamente.

Una volta stabilito il valore limite della prova di sensibilità si passa alla prova di tenuta.

Fase 2

Il portatore, utilizzando il dispositivo APVR indossa il cappuccio, all’interno del quale vengono eseguite un numero di irrorazioni pari al valore soglia ottenuto con il test di sensibilità.

Quindi ogni 30 secondi si eseguono un numero di irrorazioni pari alla metà del valore soglia.

Durante la prova il portatore esegue una serie di esercizi come previsti al punto A.4 della norma UNI 11719:2018.

Se il portatore non percepisce la sostanza la prova è superata.

Si ricorda che la periodicità dell’esecuzione del fit test deve essere almeno triennale.

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