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Linee guida Codice di Prevenzione Incendi

L'INAIL, l'Università di Roma “La Sapienza” e il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (C.N.VV.F.) hanno collaborato al fine di illustrare le potenzialità del codice di prevenzione incendi e di fornire degli strumenti esplicativi, incentrati su esempi pratici di progettazione, sviluppando il documento “Applicazioni pratiche nell’ambito del D.M. 3 agosto 2015”.

UTILIZZO DEL NUOVO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha recentemente condotto un sondaggio, che ha coinvolto più di 2000 ingegneri, di cui il 6,3% “professionisti antincendio” (iscritti negli elenchi del Ministero dell’Interno), in  merito ai progetti e alle deroghe che hanno fatto ricorso al codice di prevenzione incendi come metodo di progettazione.
L'indagine ha rivelato un notevole interesse verso le nuove potenzialità introdotte dal Codice ma, allo stesso tempo, un utilizzo non diffuso dello stesso: oltre il 62% dei progettisti, infatti, pur avendo frequentato corsi di formazione incentrati sull’utilizzo del codice di prevenzione incendi, non ha provato ad utilizzarlo oppure ha rinunciato dopo un tentativo; di quelli che lo hanno adottato, pochi hanno fatto ricorso alle cosiddette soluzioni alternative.
Probabilmente a causa della percepita complessità dello strumento normativo, e conseguente aumento della responsabilità, il codice di prevenzione incendi è di fatto spesso ignorato a vantaggio del più “consolidato” metodo prescrittivo.

APPROCCIO PRESCRITTIVO E APPROCCIO PRESTAZIONALE
L’approccio prescrittivo è basato sul concetto che il rispetto di determinati requisiti nel progetto rappresenti la garanzia del raggiungimento dei livelli minimi di sicurezza.
Esso, in pratica, consiste nel rispetto di regole tecniche, basate su strumenti di calcolo (ad esempio, gli Eurocodici per il calcolo analitico della classe REI delle strutture, le curve standard d’incendio, ecc.), e consistenti in misure preventive e protettive da rispettare come vincoli di progetto e codificate in disposizioni legislative.
Il rispetto di tali regole rappresenta, dunque, garanzia di un livello di rischio residuo accettabile.
L’approccio prestazionale è basato sullo studio dell’evoluzione dinamica dell’incendio e quindi sulla previsione scientifica della prestazione della struttura progettata.
È strutturato sui criteri che caratterizzano l’ingegneria della sicurezza antincendio, Fire Safety Engineering (F.S.E.), ovvero su principi ingegneristici, regole e giudizi esperti basati sulla valutazione scientifica del fenomeno della combustione, degli effetti dell’incendio e del comportamento umano. L’approccio prestazionale viene recepito nel quadro normativo italiano con il D.M. 9 maggio del 2007 e si consolida con le previsioni del codice di prevenzione incendi, di cui al D.M. 3 agosto 2015.
Il nuovo approccio, nuovo rispetto al tradizionale prescrittivo, affronta la valutazione del rischio incendio mediante la previsione di scenari verosimili e lo studio delle prestazioni minime del progetto durante l’evoluzione dell’incendio.

INDICE DEL LINEA GUIDA INAIL “CODICE DI PREVENZIONE INCENDI”
Riportiamo di seguito l'indice del documento:
1. Descrizione dell’attività
2. Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
3. Obiettivi dello studio
4. La normativa applicabile
5. Illustrazione dell’autorimessa oggetto dello studio
6. Il progetto antincendio secondo il D.M. 1 febbraio 1986
7. Il progetto antincendio secondo il M.M. 21 febbraio 2017
8. Progettare una soluzione alternativa con la F.S.E. – applicazione dei metodi M.1, M.2 e M.3
Conclusioni
Riferimenti normativi principali

Riportiamo in allegato la Linea Guida INAIL “Applicazioni pratiche nell’ambito del D.M. 3 agosto 2015”

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