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Linee guida il rischio fisico da radiazioni ionizzanti nel settore della bonifica dei siti industriali
È stata pubblicata da INAIL, Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed Insediamenti Antropici, la linea guida intitolata “Il rischio fisico nel settore della bonifica dei siti industriali di origine non nucleare contaminati da radiazioni ionizzanti” nata con l’obiettivo di fornire le conoscenze fondamentali necessarie a garantire la sicurezza nelle attività lavorative con radiazioni ionizzanti nel settore industriale non nucleare, evitando la dispersione e la contaminazione ambientale e, quindi, la possibilità di insorgenza di un danno sanitario negli operatori.
Il documento pubblicato analizza altresì l’aspetto tecnico della materia, avvicinandosi all’interesse degli operatori che sono già impiegati nell’ambito della sicurezza e della gestione del rischio fisico derivante dalle radiazioni ionizzanti durante lo svolgimento delle attività di bonifica di siti contaminati, nel settore industriale non nucleare.
La contaminazione radioattiva dell’ambiente deriva da diversi processi naturali e artificiali. La radioattività naturale di origine cosmica e terrestre, dominata dalle due componenti radioattive 238U e 232Th, rappresenta la fonte di esposizione più importante per l’uomo. La contaminazione tuttavia può derivare anche dalle attività industriali non nucleari che prevedono l’impiego, la manipolazione e la produzione di sostanze radioattive solitamente sottoforma di residui. Queste attività umane possono innalzare le concentrazioni dei radionuclidi, soprattutto sottoforma di residui e/o rifiuti, con conseguente aumento dell’esposizione e del pericolo per i lavoratori. È stato stimato che il numero di lavoratori in Europa potenzialmente esposti a contaminazione interna da radiazioni ionizzanti, in virtù della loro attività nell’industria non nucleare, possa essere compreso tra 5000 e 10000.
In Italia tutte le attività che prevedono l’impiego, la manipolazione, la detenzione di sostanze radioattive e la gestione dei rifiuti radioattivi sono regolate dal D. Lgs. 230/1995 che, in attuazione della direttiva Euratom 96/29, è stato integrato e modificato dal D. Lgs. 241/2000.
Il D. Lgs. 230/1995, modificato dal D.Lgs. 241/2000, disciplina anche la protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti, nel Capo III-bis: “Esposizioni da attività lavorative con particolari sorgenti naturali di radiazioni” e nell’Allegato I-bis, relativi alle radiazioni di origine naturale. Il Capo III-bis si applica a tutte le attività lavorative in cui le radiazioni non derivano dalle materie prime o dai prodotti del processo produttivo, ma da sorgenti naturali.
Sebbene il D. Lgs. 81/2008, testo di riferimento per la sicurezza sul lavoro, non disciplini le radiazioni ionizzanti, esse devono essere annoverate tra quegli agenti fisici che possono comportare elevati rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Il volume pubblicato da INAIL “Il rischio fisico nel settore della bonifica dei siti industriali di origine non nucleare contaminati da radiazioni non ionizzanti”, tra le altre cose, analizza i rifiuti radioattivi e gli effetti sanitari che le sostanze radioattive provocano sull’uomo, indica le modalità di valutazione del rischio da radiazioni ionizzanti, e propone delle misure di sicurezza per la gestione del rischio.
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- GUIDA-INAIL-rischio-fisico-radiazioni-ionizzanti-bonifica-siti-industriali-2.pdfAccedi per scaricare
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