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MORTI SUL LAVORO IN VENETO: 12 VITTIME IN UN MESE. SONO 72 LE VITTIME DA GENNAIO A SETTEMBRE 2023
MORTI SUL LAVORO IN VENETO
IL VENETO È TERZO IN ITALIA SIA PER NUMERO DI VITTIME TOTALI SIA PER INFORTUNI MORTALI IN OCCASIONE DI LAVORO.
DA GENNAIO A SETTEMBRE SONO 72 I DECESSI. 12 VITTIME IN PIÙ DEL MESE PRECEDENTE.
55 GLI INFORTUNI MORTALI RILEVATI IN OCCASIONE DI LAVORO, 3 IN PIÙ RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DELL’ANNO SCORSO.
DIMINUISCONO INVECE GLI INFORTUNI IN ITINERE RISPETTO AL 2022, PASSATI DA 22 A 17.
SECONDO LA MAPPATURA DELL’OSSERVATORIO, LA REGIONE VENETO RIMANE NELLA ZONA GIALLA, CON UN’INCIDENZA DI MORTALITÀ VICINISSIMA A QUELLA MEDIA NAZIONALE.
SONO 22 LE VITTIME TOTALI IN PROVINCIA DI VERONA. SEGUONO: VENEZIA CON 17 DECESSI, TREVISO (12), PADOVA (10), VICENZA (5), ROVIGO E BELLUNO (3).
ANCHE ALLA FINE DI SETTEMBRE SI RILEVA UNA FLESSIONE DELLE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI, PASSANDO DALLE 64.517 DI FINE SETTEMBRE 2022 ALLE 51.803 DEL 2023 (-19,7%). DECREMENTO SICURAMENTE DOVUTO ALLA CONCLUSIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA PER COVID.
L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È ANCORA IL SETTORE PIÙ COLPITO IN VENETO (9.982 INFORTUNI) COME NEL RESTO DEL PAESE. SEGUITO DA: COSTRUZIONI, COMMERCIO, TRASPORTI E MAGAZZINAGGIO E SANITÀ.
ED È ANCHE NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2023 IL CAPOLUOGO SCALIGERO A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI (10.692), SEGUITO DA: VICENZA (9.925), PADOVA (9.792), TREVISO (9.027), VENEZIA (8.788), BELLUNO (1.869) E ROVIGO (1.710).
ANCORA ALLARMANTE IL NUMERO DI DENUNCE DI INFORTUNIO SUL LAVORO FINO AI 14 ANNI: SONO 3.331, OVVERO ANCORA OLTRE IL 10% DEL TOTALE DEI COETANEI DEL PAESE E IL 6,4% DEL TOTALE DEGLI INFORTUNI DEI LAVORATORI VENETI.
“Mese dopo mese registriamo sconfortati i dati che rappresentato il fenomeno degli infortuni sul lavoro in Veneto: i numeri assoluti delle vittime sul lavoro lo pongono in terza posizione a livello nazionale. Ma è l’incidenza di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa a raccontare realmente l’emergenza e consentire un vero confronto tra le diverse regioni. E con questo tipo di analisi, il Veneto fa rilevare un’incidenza di mortalità inferiore, anche se di pochissimo, alla media italiana (25,6 infortuni mortali ogni milione di occupati contro una media nazionale di 25,7). Un dato che comunque non può essere considerato confortante”.
Questa l’apertura all’esplorazione dell’ultima indagine dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre, da parte del suo Presidente Mauro Rossato, che inizia a porre in evidenza le criticità della sicurezza sul lavoro in regione nei primi nove mesi del 2023.
IL RISCHIO DI MORTE, PROVINCIA PER PROVINCIA, DA GENNAIO A SETTEMBRE 2023. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA.
Per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.
La zona gialla, quella in cui è entrato il Veneto a fine agosto 2023, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine settembre 2023, il rischio di infortunio mortale in Veneto (25,6 morti per milione di occupati) risulta di poco inferiore alla media nazionale pari a 25,7.
Per quanto riguarda le incidenze nel dettaglio in regione, si scopre che sono Verona, Belluno e Rovigo a trovarsi in zona rossa con un’incidenza rispettivamente di 48,1, 34,3 e 32,3; sono seguite in zona arancione da Treviso (26,4); da Padova (21,8) e Venezia (21,4) in zona gialla e da Vicenza in zona bianca (5,2).
INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2023
Sono 72 i decessi da gennaio a settembre 2023 (contro i 74 del 2022): 55 quelli rilevati in occasione di lavoro (3 in più dello scorso anno) e 17 quelli in itinere (5 in meno del 2022).
Il più elevato numero di decessi si è verificato in provincia di Verona (22). Seguono: Venezia con 17 decessi, Treviso (12), Padova (10), Vicenza (5), Rovigo e Belluno (3).
Il Veneto, poi, è terzo in Italia sia per numero di vittime totali dopo la Lombardia (122) e la Campania (74) sia per decessi in occasione di lavoro sempre dopo la Lombardia (95) e la Campania (57).
Sono 51.803 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 430.829. Vale a dire – proprio come il mese precedente – oltre il 12% di quelle rilevate in Italia.
Alla fine di settembre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 19,7% rispetto alla fine di settembre del 2022: erano 64.517 e ora sono 51.803. Un decremento questo, è opportuno nuovamente sottolinearlo, dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.
Le Attività Manifatturiere, anche dopo i primi nove mesi del 2023, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (9.982). Sono seguite da: Costruzioni (2.950), Commercio (2.716), Trasporti e Magazzinaggio (2.464) e Sanità (2.365); settore, quest’ultimo, che a fine settembre del 2022 contava 9.431 denunce.
Ed è sempre la provincia di Verona quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (10.692), seguita da: Vicenza (9.925), Padova (9.792), Treviso (9.027), Venezia (8.788), Belluno (1.869) e Rovigo (1.710).
Infine, sono 16.889 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici e 34.914 quelle degli uomini.
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 13.640.
Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 3.331, ovvero oltre il 10% del totale dei coetanei del Paese, il 6,4% del totale delle denunce in regione.
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale
Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering
Ufficio Stampa
Dott.ssa Annamaria Bacchin
Centro Direzionale Terraglio Uno – Via Don F. Tosatto 151 – Mestre (VE)
Tel 041/957185
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