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LAZIO: 105 MORTI BIANCHE NEL 2015.

                                            NOVE VITTIME AL MESE. CRESCIUTE DEL 16,6 PER CENTO RISPETTO AL 2014.

DA GENNAIO A DICEMBRE 2015 SONO 76 LE VITTIME DECEDUTE IN OCCASIONE DI LAVORO E 29 I DECESSI REGISTRATI A SEGUITO DI UN INCIDENTE IN ITINERE. IL LAZIO E’ LA QUARTA REGIONE A LIVELLO NAZIONALE PER NUMERO DI VITTIME IN OCCASIONE DI LAVORO DOPO LOMBARDIA, CAMPANIA E TOSCANA.
ROMA CAPITALE D’ITALIA E, PURTROPPO, ANCHE DELLE MORTI BIANCHE CON 70 DECESSI. SEGUONO: VITERBO, LATINA E FROSINONE (10) E RIETI (5). IL SETTORE DEI TRASPORTI E MAGAZZINAGGI IL PIÙ COLPITO. SONO 11 LE DONNE MORTE SUL LAVORO. 17 GLI STRANIERI COINVOLTI NEL DRAMMA.

Da gennaio a dicembre 2015 sono state 105 le vittime del lavoro registrate in Lazio, con un incremento della mortalità rispetto al 2014 (erano 90) pari al 16,6 per cento. E sono 76 gli infortuni mortali rilevati in occasione di lavoro e 29 quelli registrati a seguito di un incidente in itinere.

Il Lazio è la quarta regione a livello nazionale per numero di infortuni mortali in occasione di lavoro dopo Lombardia (124), Campania (87) e Toscana (79).

A fornire la nitida immagine dell’emergenza in Lazio è l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre (sulla base di dati Inail) che sottolinea come la tragedia sia molto più sentita nella capitale. A Roma, infatti, si contano 70 lavoratori deceduti nel 2015 (23 dei quali in itinere). Ed è alla capitale che spetta indossare, purtroppo anche a livello nazionale, la maglia nera per numero di vittime registrate in occasione di lavoro (47), seguita da Milano (35) Napoli (34), Bari (26) e Torino (23).

A livello regionale, invece, Roma con le sue 70 vittime totali è seguita da Latina, Viterbo e Frosinone dove si contano 10 infortuni mortali in ciascuna provincia e da Rieti (10).

Per quanto riguarda l’incidenza di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa per provincia, a far registrare il dato peggiore è Rieti (nona a livello nazionale) con un indice di 87,8 contro una media nazionale di 39,2, seguita da Viterbo (79,8).

Una mappatura precisa, quella elaborata dall’Osservatorio Vega Engineering, in cui risulta evidente come sia il settore dei Trasporti e magazzinaggi quello più colpito con 10 infortuni mortali, seguito dalle Attività manifatturiere e dalle Costruzioni (9 decessi in ciascun settore), e dal Commercio (7).

Analizzando l’età di coloro che hanno perso la vita sul lavoro, si osserva che delle 105 vittime 32 erano cinquantenni, 25 i quarantenni e 18 i sessantenni e 17 i trentenni.

E ancora: nel 2015 sono 11 le donne che hanno perso la vita sul lavoro e 17 i lavoratori stranieri.

Ultimo, ma non meno importante aspetto descritto dagli esperti dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre è l’incidenza di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa. Ebbene, il Lazio fa registrare un indice di 34,4 contro una media nazionale di 39,2.

E di sicurezza sul lavoro e di emergenza morti bianche si parlerà il 15 febbraio a Bologna nel corso del convegno organizzato da Aiesil e Vega Formazione, con la partecipazione del dottor Raffaele Guariniello, noto alla cronaca degli ultimi anni per le sue battaglie condotte alla Procura di Torino in nome del diritto alla sicurezza dei lavoratori.

Il Convegno “Rischio Elettrico 2016” del 15 febbraio a Bologna rientra nel progetto “Lavora Sicuro” dell’Osservatorio Vega Engineering. Partito nel gennaio del 2014, il progetto si sviluppa attraverso seminari gratuiti e convegni in tutta Italia per la diffusione della sicurezza sul lavoro. Un percorso costruito attraverso oltre 50 eventi formativi che hanno accolto in due anni circa 2200 partecipanti. Il progetto è realizzato in collaborazione con Vega Formazione e Vega Engineering.

 

 

Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering

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  • Morti-Bianche-Regione-Lazio-Dodici-Mesi-2015.pdfScarica