fbpx Skip to content

AMBIENTI DI LAVORO SANI E SICURI AD OGNI ETÀ

L’ULTIMA  CAMPAGNA DELL'AGENZIA EUROPEA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO (EU-OSHA) PUNTA I RIFLETTORI SU UN MERCATO OCCUPAZIONALE CHE INVECCHIA E CHE HA BISOGNO DI NUOVI E PIU’ ADEGUATI STRUMENTI FORMATIVI.
Intanto secondo l’Istat “L'aggiornamento durante l'arco della vita, fattore decisivo per l'integrazione nel mercato del lavoro, interessa nel 2014 l'8 % degli italiani tra i 25 e i 64 anni, valore in aumento ma ancora sotto la media europea (10,7%)”.

“Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età”. Questo il titolo della campagna, lanciata lo scorso aprile, dalla Commissione Europea e l'Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (EU-OSHA).
Un’iniziativa davvero importante, specie per un Paese come il nostro, alle prese con un sistema previdenziale in crisi che impone una vita lavorativa sempre più lunga.
Un problema che diventa vera e propria emergenza quando l’attività svolta impone ritmi e sforzi non sopportabili oltre certi limiti d’età.

Ebbene la collaborazione tra Commissione europea e EU-OSHA (l’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro) ha deciso di porre sotto i riflettori questo tema. Una questione fondamentale nel mercato del lavoro della contemporaneità che vede a rischio la salute dei lavoratori, e in particolar modo di quelli più maturi.
A confermarlo tra l’altro ci sono anche i dati statistici più recenti. Secondo l’ultima elaborazione del nostro Osservatorio, l’incidenza di mortalità più elevata sulla popolazione lavorativa nei primi quattro mesi del 2016 viene rilevata proprio tra gli ultrasessantacinquenni (con un indice di 58,5% contro il 18,9 dei cinquantenni e il 12,1 dei quarantenni).
E lo stesso viene evidenziato anche in periodi più lunghi come quello individuato in un’altra nostra analisi che va dal 2010 al 2013 e che ha registrato per gli over 65 un indice di incidenza di 306,9%, pari a 346 vittime, ovvero il 23 per cento del totale delle morti rilevate nel triennio.

Ecco perché non possiamo che accogliere con entusiasmo l’ultima campagna europea che ha  come obiettivi: la promozione del lavoro sostenibile e l'invecchiamento in buona salute fin dall'inizio della vita lavorativa; l’importanza della prevenzione dei rischi in tutto l'arco della vita lavorativa; assistere i datori di lavoro e i lavoratori (incluse le piccole e medie imprese) fornendo informazioni e strumenti adeguati per la gestione della Sicurezza e Salute sul Lavoro (SSL) nel contesto dell'invecchiamento della forza lavoro; e facilitare lo scambio di informazioni e buone pratiche.

Intanto, una recente ricerca pubblicata da Manpower, una delle principali multinazionali della selezione del personale, svolta assieme a Reputation Leaders, dice che il 12% dei ventenni e trentenni in tutto il mondo non si attende di riuscire ad andare in pensione: il 12% degli americani, ma anche di inglesi, italiani e olandesi, prevede di dover lavorare fino a quando morirà.

Prospettive davvero pesanti per le nuove generazioni. Ma innanzi ad uno scenario tanto sconfortante che, ci auguriamo, possa solo migliorare c’è una cosa che oggi per il domani si può e si deve fare. E parliamo di formazione e di aggiornamento continui. Proprio come suggerito nella campagna EU-OSHA“La prevenzione dei rischi in tutto l'arco della vita lavorativa; assistere i datori di lavoro e i lavoratori (incluse le piccole e medie imprese) fornendo informazioni e strumenti adeguati per la gestione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro nel contesto dell'invecchiamento della forza lavoro”.
E l’Italia, a quanto pare, deve tenere il passo con l’Europa. Nel 2014 secondo i dati Istat, “L'aggiornamento durante l'arco della vita, fattore decisivo per l'integrazione nel mercato del lavoro, interessa nel 2014 l'8 % degli italiani tra i 25 e i 64 anni, valore in aumento ma ancora sotto la media europea (10,7%)".

 

Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering

Documenti correlati

  • Comunicato-Ambienti-Sani-e-Sicuri-2016.pdfScarica