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STRESS DA LAVORO: SECONDO PROBLEMA SANITARIO IN EUROPA

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Lo stress lavoro-correlato è tra le cause di malattia più comunemente riferite dai lavoratori (Fondazione Europea, 2007) e colpisce più di 40 milioni di persone nell’Unione Europea, ovvero circa il 22% dei lavoratori. Dagli studi condotti emerge che una percentuale compresa tra il 50% e il 60% di tutte le giornate lavorative perse è riconducibile allo stress. È stato stimato che il costo relativo allo stress lavoro-correlato è di 20 miliardi di Euro annui, per perdita di lavoro e per costi sanitari, il 3-4% del GPN Europeo.

L’ISPESL, consapevole delle ripercussioni negative che lo stress lavoro-correlato e il rischio psicosociale svolgono sulla salute dei lavoratori, ha sottolineato la necessità di elaborare “ex legge” specifiche indicazioni finalizzate alla individuazione e valutazione dei rischi sull’intero territorio nazionale ed europeo. Dopo i risultati positivi dei 5 paesi europei, Norvegia, Danimarca, Inghilterra, Irlanda e Germania che per primi hanno applicato le norme emerse dall’accordo europeo 2004 “Framework agreement on work-related stress”, l’Italia si prepara ad inserire tali norme nel Testo Unico sulla Sicurezza dei lavoratori (D.Lgs.81/08).

Per maggiori informazioni visualizzare il Comunicato stampa dell’ISPESL del 29/03/2010 e il Comunicato stampa dell’ISPESL del 31/03/2010.

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