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RISCHIO ALLERGOLOGICO: NUOVA PUBBLICAZIONE INAIL

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Nell’ambito della valutazione dei rischi, il Rischio Allergologico di origine biologica rappresenta un rischio che può essere presente in numerosi ambienti lavorativi, ma di cui non sempre esiste, tra i lavoratori e gli operatori, un’adeguata consapevolezza.
In Italia non è ancora sufficientemente riconosciuto il Rischio Allergologico da LAA (Laboratory Animal Allergy) e non sono state fornite – a differenza di altri paesi come il Regno Unito e gli USA – specifiche informazioni scientifiche e buone prassi. I tecnici degli stabulari, veterinari, ricercatori sono tra le figure professionali che sono soggetti alle allergie da animali da laboratorio.
Il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’ Inail ha recentemente realizzato il documento “Allergia da animali da laboratorio (LAA) – Manuale informativo“, un manuale che sottolinea che la gestione del Rischio Allergologico deve essere attuata “attraverso un sistema di controllo identificato come APC (Allergy program control) che prevede la valutazione, l’identificazione, il monitoraggio, il controllo di tutti i fattori esogeni ed endogeni e delle misure metodologiche da mettere in atto nell’ambito di ampie strategie e programmi il cui fine ulteriore è di disporre di risorse tecnologiche e strumentali efficaci per il trasferimento di conoscenze e informazioni”.
Il manuale indica dunque che nell’ambito dei Rischi occupazionali di Natura Allergica bisogna annoverare il rischio derivante dall’esposizione ad animali da laboratorio che “può causare la cosiddetta allergia da animali da laboratorio (LAA – Laboratory animal allergy)”.
Gli stabulari rappresentano ambiti occupazionali regolamentati da normative specifiche e che il D. Lgs. 26/2014 e il D. Lgs. 81/2008 (Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) “rappresentano regolamenti normativi che non possono e non devono essere scissi ai fini della tutela del benessere e della salute animale e umana”.
Si indica poi che il Rischio Allergologico, a differenza di altre tipologie di rischi, presenta “alcune peculiarità derivanti dalla maggiore difficoltà di identificare, valutare, quantificare e quindi prevenire l’esposizione dovuta al concorrere di molteplici fattori coinvolti nella ezio-patogenesi delle allergie in generale e della LAA in particolare. Ulteriori criticità nello studio della LAA sono rappresentate dal ridotto numero di allergeni identificati e caratterizzati delle specie animali stabulate, delle fonti degli allergeni, delle relazioni dose/risposta”.
Riportiamo, in conclusione, l’indice del documento Inail:
– Introduzione
Allergia da animali da laboratorio (LAA)
– Normativa per l’utilizzo del modello animale nella ricerca scientifica
– Normativa in ambito occupazionale
– Metodi per la valutazione della sensibilizzazione Allergica
– Metodi per la valutazione della presenza ambientale degli allergeni
– È possibile prevedere il rischio di sensibilizzazione Allergica ad animali da laboratorio in alcune tipologie di soggetti a rischio?
– Misure di controllo, prevenzione, protezione

Vega Formazione, ente di formazione accreditato dalla Regione Veneto, eroga il CORSO DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI ADDETTI ALLA FORNITURA DI SERVIZI VETERINARI in modalità e-learning rivolto a tutti i lavoratori che svolgono attività in aziende appartenenti al settore di Servizi Veterinari classificate nei settori ATECO 2007: M -75.

Riportiamo in allegato il “Manuale informativo – Allergia Animali Laboratorio“:

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