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Dal primo luglio le forniture tipo alle famiglie italiane registrano incrementi del 4,3% per l’energia elettrica e del 4,7% per il gas (delibere ARG/gas 83/08, 84/08 e ARG/elt 85/08, 86/08). Gli aumenti delle bollette registrati nei primi 6 mesi dell’anno (+ 8% per l’energia elettrica e + 7% per il gas) sono stati comunque più contenuti del “balzo” del prezzo del petrolio (+51% in dollari e + 42% in euro) nello stesso periodo; ciò anche per effetto della costante diminuzione delle tariffe di trasporto e distribuzione fissate dall’Autorità e per le sue azioni tese a limitare il peso degli “oneri di sistema” per l’energia elettrica.
Per quanto riguarda le famiglie disagiate e i malati che necessitano di terapie energivore, l’Autorità ricorda che sarà attivato un meccanismo di tutela sociale coerente con i relativi indirizzi governativi. Il bonus sociale sulle bollette dell’energia elettrica verrà attivato con il quarto trimestre dell’anno; per la sua applicazione è prevista la collaborazione dei Comuni, per la quale si stanno mettendo a punto le necessarie modalità operative. In ogni caso il meccanismo avrà effetto retroattivo, con bonus per tutto il 2008 e, a regime, potrà riguardare circa 5 milioni di famiglie, con ‘sconti’ fino a 120 euro/anno per i nuclei più numerosi.
“Lo tsunami-petrolio – ha dichiarato il Presidente dell’Autorità, Alessandro Ortis – si abbatte ancora e drammaticamente sul nostro sistema energetico e sulle bollette di tutti noi consumatori; siamo ancora particolarmente vulnerabili all’andamento delle quotazioni internazionali del greggio e del gas. L’Italia infatti dipende dall’estero per oltre l’85% del suo fabbisogno energetico; inoltre, in assenza di nucleare, con uno scarso utilizzo del carbone e con un limitato contributo da rinnovabili competitive, oltre il 60% dell’energia elettrica è prodotto usando gas. Purtroppo in queste condizioni ed in attesa che il mix di coperture nazionali diventi meno petrolio-dipendente, è frustrante constatare che vengono sommersi i primi e comunque irrinunciabili vantaggi già acquisiti con l’apertura dei mercati alla concorrenza e con la riduzione delle tariffe di trasporto e distribuzione dell’energia. Senza questi primi vantaggi, peraltro migliorabili con il completamento delle liberalizzazioni lato offerta, gli aumenti sarebbero stati superiori”.

A giugno 2008 il prezzo del petrolio ha segnato un aumento medio del 144% in dollari rispetto al livello medio del gennaio 2007 e, nonostante il cambio particolarmente favorevole, un incremento del 105% in euro. Nel giugno 2008, le quotazioni hanno raggiunto record storici, balzando fino ai 142 dollari al barile, con notevoli ripercussioni in tutti i Paesi consumatori. Anche all’estero, infatti, le tensioni sui mercati internazionali dei combustibili si stanno scaricando gradualmente sui prezzi finali dell’energia elettrica e del gas: negli Stati Uniti numerose imprese di servizi pubblici locali hanno recentemente deciso aumenti anche a due cifre per l’elettricità; in Spagna il Ministro dell’Industria ha proposto un incremento del 5,6% per la tariffa elettrica media; in Germania, nel bimestre giugno-luglio 2008, le utilities hanno previsto aumenti, mediamente del 5% per l’energia elettrica e fino al 17% per il gas; nel Regno Unito, infine, i prezzi finali dell’energia elettrica e del gas sono previsti in aumento di oltre il 10%. Analisi più precise sulla dinamica dei prezzi negli altri paesi europei saranno possibili quando verranno pubblicati i prezzi di fonte Eurostat relativi al 2° semestre 2007 e al 1° semestre 2008. Per la fornitura di energia elettrica del 3° trimestre 2008, sono state definite ‘condizioni economiche’ che implicano per le famiglie un prezzo di 17,93 centesimi di euro per kilowattora, con un aumento per la fornitura tipo del 4,32% rispetto al precedente trimestre. Per la famiglia tipo (con consumi medi di 2.700 kilowattora all’anno e una potenza impegnata di 3 KW) questo si traduce in una maggiore spesa annuale di circa 20 euro, incluse le imposte. Le ‘condizioni economiche’, fissate dall’Autorità, devono essere obbligatoriamente offerte alle famiglie e alle piccole imprese che non abbiano ancora deciso di scegliere le offerte di un nuovo fornitore sul mercato. Per un consumatore non domestico con consumi da 6.000 kWh/anno e una potenza impegnata di 6 kW (ad esempio piccole imprese, commercio e artigianato), si registra un incremento del 6,4%, rispetto al trimestre precedente. Basandosi sull’aggiornamento del terzo trimestre, la spesa media annua tendenziale per l’energia elettrica della famiglia tipo è di circa 484 euro, così ripartiti: circa 315 per i costi di approvvigionamento (costo di energia e dispacciamento); circa 65 euro per trasporto, distribuzione e misura; circa 66 euro per imposte; circa 38 euro per ‘oneri generali di sistema’. L’aggiornamento trimestrale delle ‘condizioni economiche di fornitura’ del gas porta il prezzo del gas a 75,70 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse. Per il cliente tipo (famiglia con riscaldamento autonomo e consumo annuale di 1.400 metri cubi), ciò comporta un aumento del 4,7%, con una maggiore spesa annuale tendenziale di circa 48 euro, incluse le imposte. In seguito all’aggiornamento del terzo trimestre, la spesa media della famiglia tipo, è di circa 1.060,00 euro l’anno, così suddivisa: circa 416 euro per la materia prima gas; circa 256 euro per i servizi di distribuzione, trasporto, stoccaggio, vendita, misura e commercializzazione; circa 388 euro per le imposte. Spesa totale annuale per il consumatore domestico tipo per luce e gas. La bolletta gas rappresenta più del 68% della spesa totale annuale (gas ed energia elettrica), al lordo delle imposte. Se si considera poi che il gas viene usato per oltre il 60% della produzione elettrica, il peso del gas naturale può essere stimato pari a circa il 60% della bolletta energetica totale annuale (gas ed energia elettrica) per un consumatore domestico tipo, al netto delle imposte. In sostanza, quindi, le voci più significative della bolletta energetica per le famiglie sono il gas e le imposte.

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