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ENERGIA: DALL’UE LE NUOVE REGOLE PER RIDURRE I CONSUMI ED AUMENTARE L’EFFICIENZA

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Taglio delle vendite dell’1,5% all’anno per le aziende fornitrici di energia e obbligo legale per il settore pubblico di acquistare solo edifici, prodotti e servizi a basso consumo energetico. Queste sono alcune delle principali misure presentate oggi dalla Commissione europea che gli stati membri dovranno applicare per raggiungere l’obiettivo della riduzione dei consumi energetici Ue del 20% entro l’anno 2020. Se nel 2014 se ne dovesse essere ancora lontani, Bruxelles introdurrà target nazionali vincolanti per ogni paese.

“La nostra proposta mira a permettere a tutti, privati, imprese e settore pubblico, di utilizzare tutti i giorni in modo più efficace l’energia e di gestire meglio i consumi – ha spiegato il commissario Ue all’energia Guenther Oettinger – E’ una cosa che alleggerirebbe anche le bollette”.

I paesi Ue saranno quindi tenuti a presentare a Bruxelles dei piani nazionali di risparmio energetico, dove le imprese di distribuzione o di vendita al dettaglio di energia dovranno realizzare annualmente, a livello dei consumatori finali, economie energetiche pari all’1,5% del loro volume di vendite tramite misure di efficienza energetica come il miglioramento dei sistemi di riscaldamento, l’installazione dei doppi vetri o l’isolamento del tetto delle abitazioni.

In alternativa, gli stati membri possono mettere in atto altre modalità operative, come per esempio programmi di finanziamento o accordi volontari, che però non impongano obblighi ai fornitori d’energia. Il settore pubblico, oltre all’obbligo di acquisto di immobili, prodotti e servizi a risparmio energetico, dovranno anche ridurre progressivamente il consumo all’interno dei propri locali realizzando ogni anno lavori di rinnovazione pari almeno al 3% della superficie dell’edificio.

Programmi di riduzione dei consumi energetici che vanno in questa direzione, ricorda Bruxelles, sono già operativi in alcuni paesi Ue, tra cui l’Italia stessa, poi Francia, Danimarca, Gran Bretagna e la regione delle Fiandre in Belgio, mentre Polonia e Malta si stanno avviando su questa strada.

Fonte: Adnkronos

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