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CORTE DI CASSAZIONE: INFORTUNIO SUL LAVORO E FORMAZIONE DEL LAVORATORE

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Con la Sentenza n. 21242 del 26 maggio 2014 la Corte di Cassazione Penale rigetta il ricorso di un Datore di Lavoro giudicato responsabile del reato di lezioni colpose gravi commesse in danno di un dipendente il quale, mentre stava lavorando su un apparecchio tritacarne indossando guanti di ferro, si feriva riportando l’amputazione di due falangi: il Datore di Lavoro non aveva formato adeguatamente il lavoratore sull’uso dell’attrezzatura di lavoro.

Nella Sentenza n. 21242/2014 la Corte di Cassazione Penale riporta il seguente principio:
“in tema di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, l’attività di formazione del lavoratore, alla quale è tenuto il datore di lavoro, non è esclusa dal personale bagaglio di conoscenze del lavoratore, formatosi per effetto di una lunga esperienza operativa, o per il travaso di conoscenze che comunemente si realizza nella collaborazione tra lavoratori, anche posti in relazione gerarchica tra di loro. L’apprendimento insorgente da fatto del lavoratore medesimo e la socializzazione delle esperienze e delle prassi di lavoro non si identificano e tanto meno valgono a surrogare le attività di informazione e di formazione legislativamente previste, le quali vanno compiute nella cornice formalizzata prevista dalla legge”.

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