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OGNI MESE 68 VITTIME PER UN TOTALE DI 271 DECESSI.

E’ QUESTO IL BILANCIO DELLE MORTI BIANCHE IN ITALIA NEL PRIMO QUADRIMESTRE 2016.
206 GLI INFORTUNI MORTALI RILEVATI IN OCCASIONE DI LAVORO (CON UNA MEDIA DI 13 MORTI A SETTIMANA) E 65 QUELLI IN ITINERE. IN LOMBARDIA IL MAGGIOR NUMERO DI DECESSI: 25. MENTRE L’INDICE DI MORTALITA’ PIU’ ELEVATO IN SARDEGNA. QUARANTENNI E CINQUANTENNI I PIU’ COINVOLTI DAL DRAMMA.

Ogni mese si registrano mediamente 68 vittime, per un totale di 271 decessi. Questo il primo impietoso bilancio delle morti bianche in Italia nel primo quadrimestre 2016. Un’istantanea terribile in cui emergono e si definiscono altre tragiche statistiche. E infatti, di questi 271 decessi, sono 206 gli infortuni mortali rilevati in occasione di lavoro (con una media di 13 morti a settimana) e 65 quelli in itinere.

Ancora una volta, dunque, sono i numeri a raccontare e a definire il fenomeno e il dramma delle morti bianche nel nostro Paese nell’ultima indagine elaborata dall’Osservatorio Sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre sulla base di dati Inail. Una mappatura dolorosa di una parte della quotidianità lavorativa del Paese che sembra, però, portare ancora una speranza: il decremento della mortalità rispetto al primo quadrimestre 2015 pari al 7,8 per cento, quando le vittime rilevate in occasione di lavoro erano 223 (17 in più rispetto al 2016).

Intanto, purtroppo, come lo scorso anno, è ancora la Lombardia ad indossare la maglia nera per numero di vittime registrate proprio in occasione di lavoro (25 decessi). Ed è seguita da: Emilia Romagna (24); Piemonte (20); Toscana (19); Veneto (17); Campania (15); Lazio (14); Sicilia (13); Puglia (11); Marche (10); Sardegna (9); Umbria e Abruzzo (5); Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Calabria e Liguria (4); Basilicata (2) e Molise (1).
Per quanto riguarda l’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, è la Sardegna a far emergere il risultato peggiore con un indice di 16,3 contro una media di 9,2.
A condurre, invece, la tragica classifica provinciale delle morti sul lavoro nel primo quadrimestre 2016 è Cuneo con 8 vittime; seguita da Bologna, Torino e Roma (7); da Vicenza e Napoli (6); da Macerata, Ferrara e Salerno (4).

Il settore delle Costruzioni quello che conta il maggior numero di vittime (26  pari al 12,6 per cento del totale dei casi di morte in occasione di lavoro). Al secondo posto le Attività Manifatturiere 25 decessi (pari al 12,1 per cento del totale).  Al terzo i Trasporti e Magazzinaggi (18 morti – 8,7 per cento del totale delle vittime). Al quarto Commercio all’Ingrosso e Dettaglio (10 infortuni mortali – 4,9 per cento).
Gli stranieri deceduti sul lavoro tra gennaio e aprile 2016 sono 25 (il 12,1 per cento del totale) e le donne 15. La fascia d’età più colpita – che costituisce il 37 per cento di tutte le morti rilevate in occasione di lavoro – è sempre quella compresa tra i 45 e i 54 anni. Ma l’incidenza più elevata della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa coinvolge gli ultra sessantacinquenni.  
  

Di seguito alleghiamo le statistiche complete:

Statistiche Morti sul Lavoro Osservatorio Sicurezza Lavoro Vega Engineering 30.04.2016 (fonte dati: INAIL)

Incidenze Morti sul Lavoro popolazione occupata Province Osservatorio Sicurezza Lavoro Vega Engineering 30.04.2016 (fonte dati INAIL)

 

Ci auguriamo che il comunicato e le tabelle statistiche possano diventare un utile strumento di lavoro per Voi e possano contribuire a diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro.

 

Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering

Documenti correlati

  • Comunicato-Morti-Bianche-Primo-Quadrimestre-2016.pdfScarica