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MORTI SUL LAVORO IN VENETO: SEMPRE PEGGIO. LA REGIONE SECONDA IN ITALIA PER NUMERO DI VITTIME TOTALI E IN OCCASIONE DI LAVORO. VERONA LA PROVINCIA IN CUI È PIÙ RISCHIOSO LAVORARE

MORTI SUL LAVORO IN VENETO NEI PRIMI OTTO MESI DEL 2023.
SONO 60 I DECESSI.
45 GLI INFORTUNI MORTALI RILEVATI IN OCCASIONE DI LAVORO, 2 IN PIÙ RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DELL’ANNO SCORSO.
CONTINUANO A DIMINUIRE INVECE GLI INFORTUNI IN ITINERE RISPETTO AL 2022 PASSATI DA 22 A 15.
E IL VENETO INSIEME AL LAZIO È SECONDO IN ITALIA PER NUMERO DI VITTIME TOTALI, E SECONDO ANCHE PER INFORTUNI MORTALI IN OCCASIONE DI LAVORO.
MA ABBANDONA LA ZONA ARANCIONE ED ENTRA NELLA MENO ALLARMANTE ZONA GIALLA PER INCIDENZA DI MORTALITÀ.

SONO 20 LE VITTIME TOTALI IN PROVINCIA DI VERONA. SEGUONO: VENEZIA CON 14 DECESSI, TREVISO (11), PADOVA (9), VICENZA (4) E ROVIGO (2).

ANCHE ALLA FINE DI AGOSTO SI RILEVA UNA FLESSIONE DELLE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI, PASSANDO DALLE 57.857 DI FINE AGOSTO 2022 ALLE 46.099 DEL 2023 (-20,3%). DECREMENTO SOSTANZIALMENTE DOVUTO ALLA CONCLUSIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA PER COVID.
L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È ANCORA IL SETTORE PIÙ COLPITO IN VENETO (8.753 INFORTUNI) COME NEL RESTO DEL PAESE. SEGUITO DA: COSTRUZIONI, COMMERCIO, TRASPORTI E MAGAZZINAGGIO E SANITÀ.
ED È IL CAPOLUOGO SCALIGERO A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI (9.455), SEGUITA DA: VICENZA (8.862), PADOVA (8.710), TREVISO (8.049), VENEZIA (7.815), BELLUNO (1.677) E ROVIGO (1.531).
DESTA ANCORA PREOCCUPAZIONE IL NUMERO DI DENUNCE DI INFORTUNIO SUL LAVORO FINO AI 14 ANNI: SONO 3.133, OVVERO OLTRE IL 10% DEL TOTALE DEI COETANEI DEL PAESE E IL 6,8% DEL TOTALE DEGLI INFORTUNI DEI LAVORATORI VENETI.

“La nostra indagine racconta molto bene l’emergenza in Veneto. Lo fa con i numeri, ma anche e soprattutto attraverso l’individuazione del rischio di morte per i lavoratori della regione. Un indicatore che stabilisce con certezza il livello di “insicurezza” che uomini e donne trovano quotidianamente sul posto di lavoro. Per questo non prestiamo mai attenzione solo ai numeri delle vittime, ma soprattutto all’incidenza di mortalità perché si tratta di un calcolo statistico rispetto alla popolazione lavorativa. Ed è proprio in tal senso che il Veneto emerge in Italia con un’incidenza di poco sotto alla media. Dato che fa stare la regione in un precario equilibrio tra la zona gialla e la meno sicura zona arancione nella mappatura del nostro osservatorio”.

È Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre, a commentare la situazione critica del Veneto attraverso la più recente indagine realizzata dal proprio team di esperti.

IL RISCHIO DI MORTE, PROVINCIA PER PROVINCIA, DA GENNAIO AD AGOSTO 2023. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA.

Così per capire ancor meglio il livello d’allarme in regione, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.
La zona gialla, quella in cui è entrato il Veneto a fine agosto 2023, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine agosto 2023, il rischio di infortunio mortale in Veneto (21 morti per milione di occupati) risulta di poco inferiore alla media nazionale pari a 21,6.
Per quanto riguarda le incidenze nel dettaglio in regione, si scopre che è solo Verona a trovarsi in zona rossa con un’incidenza di 43,3; ed è seguita in zona arancione da Treviso (23,8); da Rovigo (21,5) e Padova (19,4) in zona gialla, mentre Venezia (16,1) e Vicenza (5,2) si trovano in zona bianca con Belluno che non conta vittime tra i lavoratori.

INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DEI PRIMI OTTO MESI DEL 2023

Sono 60 i decessi da gennaio ad agosto 2023 (contro i 65 del 2022): 45 quelli rilevati in occasione di lavoro (2 in più dello scorso anno) e 15 quelli in itinere (7 in meno del 2022).

Il più elevato numero di decessi si è verificato in provincia di Verona (20). Seguono: Venezia (14), Treviso (11), Padova (9), Vicenza (4) e Rovigo (2).

Il Veneto, poi, è secondo in Italia per numero di vittime totali insieme al Lazio e dopo la Lombardia (112) ed è secondo sempre solo alla Lombardia (85), per decessi in occasione di lavoro”.

Sono 46.099 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 383.242: vale a dire – proprio come il mese precedente – oltre il 12% di quelle rilevate in Italia.

Alla fine di agosto 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 20,3% rispetto alla fine di agosto del 2022: erano 57.857 e ora sono 46.099. Un decremento questo, è opportuno nuovamente sottolinearlo, dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.

Le Attività Manifatturiere, anche dopo i primi otto mesi del 2023, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (8.753). E sono seguite da: Costruzioni (2.553), Commercio (2.386), Trasporti e Magazzinaggio (2.182) e Sanità (2.094); settore, quest’ultimo, che a fine agosto del 2022 contava 8.940 denunce.

Ed è sempre la provincia di Verona quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (9.455), seguita da: Vicenza (8.862), Padova (8.710), Treviso (8.049), Venezia (7.815), Belluno (1.677) e Rovigo (1.531).

Infine, sono 15.091 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici e 31.008 quelle degli uomini.
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 12.061.

Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 3.133, ovvero oltre il 10% del totale dei coetanei del Paese, il 6,8% del totale delle denunce in regione.

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale

Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering

Ufficio Stampa
Dott.ssa Annamaria Bacchin
Centro Direzionale Terraglio Uno – Via Don F. Tosatto 151 – Mestre (VE)
Tel 041/957185

www.vegaengineering.com

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