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MORTI SUL LAVORO IN VENETO. A FINE MAGGIO 2023 LA REGIONE È ANCORA SUL PODIO NAZIONALE. 33 LE VITTIME.

MORTI SUL LAVORO IN VENETO:
DOPO I PRIMI CINQUE MESI DEL 2023 LA REGIONE È ANCORA SUL PODIO IN ITALIA PER NUMERO DI VITTIME E AL TERZO POSTO PER LE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI.
MA FINALMENTE ABBANDONA LA ZONA ARANCIONE ED ENTRA NELLA MENO ALLARMANTE ZONA GIALLA.

SONO 33 I DECESSI RILEVATI DA GENNAIO A MAGGIO 2023. ED È AL TERZO POSTO IN ITALIA DOPO LOMBARDIA (72) E LAZIO (35).
SONO 25 GLI INFORTUNI MORTALI IN OCCASIONE DI LAVORO E 8 IN ITINERE.

11 VITTIME TOTALI IN PROVINCIA DI VERONA. SEGUONO: TREVISO CON 7 DECESSI; VENEZIA E PADOVA (5), VICENZA (3) E ROVIGO (2).

CONTINUANO A DIMUINUIRE IN MODO SIGNIFICATIVO LE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI, PASSANDO DALLE 38.936 DI FINE MAGGIO 2022 ALLE 29.549 DEL 2023 (-24,1%). UNA FLESSIONE DOVUTA ALLA FINE DELL’EMERGENZA SANITARIA PER COVID.
L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È ANCORA IL SETTORE PIÙ COLPITO COME NEL RESTO DEL PAESE, SEGUITO DA COSTRUZIONI, COMMERCIO E SANITÀ.
ED È SEMPRE VERONA A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI (5.951), SEGUITA DA: VICENZA (5.792), PADOVA (5.708), TREVISO (5.278), VENEZIA (4.758), BELLUNO (1.082) E ROVIGO (980).

INTANTO IN REGIONE LE DENUNCE DI INFORTUNIO FINO AI 14 ANNI SONO 2.813, OVVERO OLTRE IL 10% DEL TOTALE DEI COETANEI DEL PAESE.

“Regione ancora sotto i riflettori, purtroppo, quando si parla di morti sul lavoro: nei primi cinque mesi del 2023 il Veneto è nuovamente sul podio dell’emergenza, sia per numero di vittime sia per denunce di infortunio totali. Un bilancio nefasto per uno dei motori produttivi del Paese che conta 33 decessi da gennaio a maggio 2023: 25 in occasione di lavoro e 8 in itinere. Sono poi 29.549 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 245.857, vale a dire – proprio come il mese precedente – oltre il 12% di quelle rilevate in tutto il Paese. Il Veneto è così terzo in Italia per numero di vittime dopo la Lombardia (72) e il Lazio (35) ed è terzo per numero di denunce totali dopo Lombardia ed Emilia-Romagna”.
Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, presenta così l’ultima indagine realizzata dal proprio team di esperti in cui le proiezioni sono tutt’altro che confortanti per il Veneto.

E per definire ancor meglio la situazione dell’insicurezza sul lavoro in regione, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.
L’Osservatorio mestrino studia, infatti, da circa 14 anni il rischio di infortunio sul lavoro e da tre anni divide l’Italia a colori, alla stregua della mappatura utilizzata durante l’emergenza pandemica.
La zona gialla, quella in cui è entrato il Veneto a fine maggio 2023, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. In sostanza, a fine maggio 2023 il rischio di infortunio mortale in Veneto (11,7 morti per milione di occupati) risulta identico alla media nazionale.
Nel dettaglio, poi, a fine maggio del 2023, sono 2 le province venete che si trovano in zona rossa: Verona (24,1) e Rovigo (21,5); Treviso si trova in zona arancione (13,2) e Padova in zona gialla (9,7). Mentre Venezia, Vicenza e Belluno sono in zona bianca.
Un terzo dei decessi si è verificato in provincia di Verona (11). Seguono: Treviso (7), Padova e Venezia (5), Vicenza (3) e Rovigo (2). A Belluno nel corso del 2023 non si sono registrati infortuni mortali.

INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DEI PRIMI CINQUE MESI DEL 2023

Alla fine di maggio 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 24,1% rispetto alla fine di maggio del 2022: erano 38.936 e ora sono 29.549. Un decremento questo, è opportuno precisarlo, dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.

Le Attività Manifatturiere, anche dopo i primi cinque mesi del 2023, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (5.269). E sono seguite da: Costruzioni (1.516), Commercio (1.439), Sanità (1.356) e Trasporti e Magazzinaggio (1.279).
Ed è sempre la provincia di Verona quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (5.951), seguita da: Vicenza (5.792), Padova (5.708), Treviso (5.278), Venezia (4.758), Belluno (1.082) e Rovigo (980).

Infine, sono 10.105 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici e 19.444 quelle degli uomini.
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 7.319 (quasi un quarto del totale).
Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 2.813, ovvero oltre il 10% del totale dei coetanei del Paese.

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale

Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering
Ufficio Stampa
Dott.ssa Annamaria Bacchin
Centro Direzionale Terraglio Uno – Via Don F. Tosatto 151 – Mestre (VE)
Tel 041-957185
www.vegaengineering.com

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