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MORTI SUL LAVORO IN LOMBARDIA. LA PIAGA NON SI RIMARGINA. DA GENNAIO A MAGGIO SONO GIÀ 71 LE VITTIME. UNA SU TRE È STRANIERA.
INFORTUNI SUL LAVORO: LA LOMBARDIA È IN ZONA GIALLA, CON UN’INCIDENZA DI MORTALITÀ AL DI SOTTO DELLA MEDIA NAZIONALE.
LE PROVINCE PIÙ PERICOLOSE IN ZONA ROSSA SONO: PAVIA, BRESCIA E MANTOVA. SONDRIO E MONZA BRIANZA IN ZONA ARANCIONE, LODI IN ZONA GIALLA. MENTRE IN ZONA BIANCA, LE PIÙ SICURE SONO: VARESE, MILANO, CREMONA, BERGAMO, COMO E LECCO.
QUASI A METÀ DEL 2024 SONO GIÀ 71 LE VITTIME SUL LAVORO IN LOMBARDIA. UNA SU TRE È STRANIERA.
SONO 17 I LAVORATORI STRANIERI DECEDUTI NEI PRIMI CINQUE MESI DEL 2024 IN OCCASIONE DI LAVORO, PARI AL 35,4% DELLE VITTIME.
LE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI SONO 48.460 E CRESCONO DELL’1,8% RISPETTO AL 2023, A FRONTE DI UN INCREMENTO MEDIO NAZIONALE DEL 2,1%.
IL COMMENTO AI DATI AGGIORNATI AL MESE DI MAGGIO 2024
“Siamo arrivati quasi a metà del 2024 e la Lombardia, come spesso accade, si trova in cima alla tragica classifica delle morti sul lavoro nel nostro Paese. E la situazione appare tristemente identica a quella dello scorso anno quando le vittime erano 72. Perché i decessi quest’anno sono 71. Oltre alla drammaticità dei numeri degli infortuni mortali, però, esistono degli indicatori ben più solidi per raccontare l’emergenza nel nostro Paese e per creare una mappatura delle regioni più a rischio. Stiamo parlando dell’incidenza di mortalità, ossia il numero di morti sul lavoro rapportato alla popolazione lavorativa. E infatti, quando si parla di rischio di mortalità in Lombardia rispetto alla popolazione lavorativa (che è la più numerosa in Italia) il risultato cambia e la regione viene inserita in zona gialla, con un’incidenza di infortuni mortali inferiore alla media nazionale”.
Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega Engineering, avvia così la propria riflessione sulla situazione in Lombardia analizzando i dati dell’ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti.
“In effetti in Lombardia si verificano 10,7 infortuni mortali ogni milione di occupati, mentre la media italiana è di 12,1. Purtroppo, come già visto nei mesi scorsi, questo dato positivo regionale non viene riscontrato in tutte le province della regione. Tant’è che Pavia, Brescia e Mantova sono in zona rossa e per questo presentano un rischio di infortunio mortale molto superiore alla media nazionale fino ad arrivare, nel caso di Pavia, a 25,4 infortuni mortali ogni milione di occupati, a 23,7 per Brescia e a 16,5 per Mantova”.
IL RISCHIO DI MORTE IN LOMBARDIA, PROVINCIA PER PROVINCIA, DA GENNAIO A MAGGIO 2024. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA
Per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.
La zona gialla, quella in cui si trova la Lombardia, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine maggio 2024, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (10,7 morti per milione di occupati) risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale pari a 12,1.
Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che sono Pavia (25,4), Brescia (23,7) e Mantova (16,5) le province più pericolose in zona rossa. Seguono Sondrio (13,4) e Monza Brianza (12,4) in zona arancione. Lodi con un indice pari a 10,0 è in zona gialla. Mentre in zona bianca, le più sicure sono: Varese (7,7), Milano (7,3), Cremona (6,5), Bergamo (6,1), Como (3,8) e Lecco (0,0).
INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DEI PRIMI CINQUE MESI DEL 2024 IN LOMBARDIA
Sono 71 i decessi da gennaio a maggio 2024 (contro i 72 del 2023): 48 quelli rilevati in occasione di lavoro (9 in meno dello scorso anno) e 23 quelli in itinere (8 in più del 2023). La regione è tristemente prima in Italia sia per numero di vittime totali, sia per decessi in occasione di lavoro.
Il più elevato numero di decessi totali è stato registrato nelle province di Milano e di Brescia (17). Seguono: Pavia (9), Bergamo (6), Varese e Monza Brianza (5), Lodi e Mantova (4), Cremona (2), Como e Sondrio (1). Lecco non ha registrato vittime.
E Brescia è in cima alla graduatoria anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 13 vittime. Seguono: Milano (11), Pavia (6), Monza Brianza (5), Bergamo, Mantova e Varese (3), Como, Cremona, Lodi e Sondrio (1).
Sono 48.460 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 251.132. Vale a dire il 19,3% di quelle rilevate in Italia.
ALLA FINE DI MAGGIO SI RILEVA UN INCREMENTO DELLE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI
Alla fine di maggio 2024 le denunce di infortunio totali sono cresciute dell’1,8% rispetto alla fine di maggio del 2023: erano 47.589 e ora sono 48.460.
L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO IN LOMBARDIA
Le Attività Manifatturiere, anche alla fine di maggio 2024, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (6.698). Sono seguite da: Trasporto e Magazzinaggio (2.722), Commercio (2.436), Sanità (2.348) e Costruzioni (2.223).
È MILANO A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI
È la provincia di Milano quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (16.157), seguita da: Brescia (6.806), Bergamo (5.697), Varese (4.316), Monza Brianza (3.387), Como (2.297), Mantova (2.200), Pavia (2.112), Cremona (2.028), Lecco (1.519), Lodi (1.009) e Sondrio (932).
INFORTUNI PER GENERE, NAZIONALITÀ ED ETÀ: ECCO LE STATISTICHE
Infine, sono 17.766 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (14.020 in occasione di lavoro) e 30.694 quelle degli uomini (26.664 in occasione di lavoro). E sono 5 le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro.
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 11.485 su 48.460 (circa il 23,7%). E sono 9.522 le denunce dei lavoratori stranieri registrate in occasione di lavoro.
Sono 23 i lavoratori stranieri deceduti nei primi cinque mesi del 2024 in occasione di lavoro, il 32,4% delle vittime della regione.
La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali in occasione di lavoro è quella che va dai 55 ai 64 anni (20 vittime), ovvero oltre il 40% del totale.
COS’È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI?
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
A COSA SERVE LA ZONIZZAZIONE REALIZZATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA?
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.
Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering
Ufficio Stampa
Dott.ssa Annamaria Bacchin
Centro Direzionale Terraglio Uno – Via Don F. Tosatto 151 – Mestre (VE)
Tel 041 98 8696
www.vegaengineering.com
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