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2022: RECORD DI MORTI SUL LAVORO IN VENETO. IN UN ANNO 113 LE VITTIME. UN DECESSO SU DIECI IN ITALIA SI VERIFICA IN REGIONE.

IL BILANCIO DI FINE ANNO È DRAMMATICO: 113 MORTI SUL LAVORO IN VENETO NEL 2022. OLTRE IL 10,4% DI TUTTE LE VITTIME DEL PAESE.
SONO 8 DECESSI IN PIÙ DELLO SCORSO ANNO. ED È LA SECONDA REGIONE IN ITALIA PER NUMERO DI INFORTUNI MORTALI SIA IN OCCASIONE DI LAVORO CHE TOTALI (COMPRESI QUELLI IN ITINERE), CON UN’INCIDENZA DI MORTALITÀ SUPERIORE ALLA MEDIA NAZIONALE.

QUASI RADDOPPIATI I DECESSI NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI.
A VERONA ANCORA IL MAGGIOR NUMERO DI INFORTUNI MORTALI TOTALI (26), SEGUITA DA VENEZIA (22), VICENZA (19) E PADOVA (16).
BELLUNO E VERONA SONO IN ZONA ROSSA. ROVIGO E VENEZIA IN ZONA ARANCIONE.
ANCHE A FINE ANNO A BELLUNO IL RISCHIO DI MORTE PIÙ ELEVATO.
E CON QUESTI DATI DRAMMATICI IL VENETO RIMANE IN ZONA ARANCIONE CHE, SUBITO DOPO LA ROSSA, È QUELLA CHE FA RILEVARE LE INCIDENZE DI MORTALITÀ DEI LAVORATORI PIÙ ELEVATE IN ITALIA.
AUMENTANO ANCHE LE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI: 20,8%.
L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO. SEGUITO DA SANITÀ, TRASPORTI E COSTRUZIONI.
A TREVISO LA MAGLIA NERA PER IL MAGGIOR NUMERO DI DENUNCE TOTALI (16.185), SEGUITA DA VICENZA (16.032).

Il bilancio di fine anno è drammatico: 113 morti sul lavoro in Veneto nel 2022. Sono 8 vittime in più dello scorso anno. Ed è la seconda regione in Italia per numero di decessi dopo la Lombardia sia per numero di decessi totali che per infortuni mortali in occasione di lavoro.
Così l’emergenza sicurezza sul lavoro in Veneto si racconta attraverso i numeri delle vittime. E la situazione diventa tristemente ancor più evidente nel proprio posizionamento in zona arancione che, nella mappatura dell’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering di Mestre, è quella in cui l’incidenza di mortalità risulta essere più elevata rispetto alla media nazionale, subito dopo quella rossa.
“A fine dicembre 2022 si contano 8 vittime in più rispetto al 2021. Come se ci fosse stato quasi un mese in più per morire visto che la media mensile della mortalità in Veneto è pari a 9 decessi. L’emergenza non tende a risolversi. Anzi, si aggrava nella nostra regione – commenta Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering di Mestre – Si tratta di dati drammatici, soprattutto considerando che da questi numeri, rispetto al 2021, sono quasi completamente spariti gli infortuni mortali per Covid. Teniamo a sottolineare ancora una volta questo aspetto dell’indagine, perché porta ad una conclusione molto tragica: gli incidenti mortali accaduti nel 2022, esclusi i casi Covid, sono aumentati notevolmente rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questo è particolarmente vero per alcuni settori, tra i quali le costruzioni, che sono passate dagli 8 decessi del 2021 ai 15 della fine del 2022”.
“Ed ora, ad amplificare il fenomeno infortunistico in Veneto arriva anche la conferma per il terzo mese consecutivo della regione in zona arancione; ovvero – spiega il Presidente dell’Osservatorio Vega Engineering – quella in cui l’incidenza di mortalità risulta essere superiore rispetto alla media nazionale, insieme a quella ancor più drammatica rappresentata dalla zona rossa”.

Accanto ai numeri che non lasciano dubbi sull’emergenza, infatti, ci sono quelli altrettanto sconfortanti sull’incidenza della mortalità.
L’Osservatorio mestrino ha ideato ed elaborato la mappatura del rischio di morte sul lavoro, dividendo l’Italia a colori alla stregua della mappatura utilizzata durante l’emergenza pandemica.

La zona arancione, quella in cui è entrato il Veneto a fine ottobre del 2022, è la zona che – subito dopo la rossa – raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro superiore alla media nazionale. In sostanza, a fine dicembre 2022 il rischio di infortunio mortale in Veneto è superiore rispetto alla media nazionale.

Da gennaio a dicembre 2022, infatti, il Veneto ha un’incidenza infortunistica di 35,6; si tratta di un valore superiore a quello medio nazionale che è pari a 35 morti sul lavoro ogni 1.000.000 di occupati.

A fine del 2022, sono due le province venete che si trovano in zona rossa: Belluno e Verona. Ed è Belluno la provincia veneta in cui i lavoratori rischiano di più (indice di mortalità pari a 69,9 infortuni mortali ogni 1.000.000 di lavoratori, ossia un valore praticamente doppio rispetto alla media regionale di 35,6 e a quella nazionale di 35. A Verona è pari a 49,5. Seguono Venezia e Rovigo che, con un valore di 43,1, sono in zona arancione; e poi troviamo Vicenza in zona gialla (34,7); mentre Padova (23,5) e Treviso (17,9), sono le uniche province venete che continuano a rimanere in zona bianca.

I NUMERI ASSOLUTI DELLE MORTI SUL LAVORO IN VENETO DA GENNAIO A DICEMBRE 2022
Guardando i numeri assoluti, sono 113 le vittime sul lavoro rilevate da gennaio a dicembre 2022 in Veneto: 74 hanno perso la vita “in occasione di lavoro” e 39 “in itinere”, cioè nel percorso da casa alla sede di lavoro. Nel 2021 erano 105 in totale, delle quali 27 in itinere, a dimostrazione di un incremento degli infortuni mortali avvenuti nel percorso casa lavoro, ossia nella circolazione stradale (12 decessi in più).
E, purtroppo, la regione è al secondo posto nella graduatoria nazionale per infortuni mortali in occasione di lavoro dopo la Lombardia (124). In tutta Italia sono 790 i decessi verificatisi in occasione di lavoro. 1.090 compresi quelli in itinere. In conclusione, in Veneto si verificano oltre il 10,4 % degli infortuni mortali di tutto il Paese.

Per quanto riguarda il numero dei decessi in occasione di lavoro nel 2022 sono 74 in Veneto e vengono rilevati in provincia di: Verona (20), Venezia (15), Vicenza (13), Padova (9), Treviso (7), Belluno (6), e Rovigo (4).

(in allegato e sul sito www.vegaengineering.com/osservatorio/ tutti i dati e le variazioni rispetto allo scorso anno).

INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DA GENNAIO A DICEMBRE 2022
Alla fine del 2022 le denunce di infortunio totali sono cresciute del 20,8% risetto alla fine del 2021: erano 69.427 a fine 2021, sono 83.885 a fine 2022. Quello delle Attività manifatturiere è il settore più colpito in occasione di lavoro (14.020 denunce), seguito da Sanità (11.091; denunce raddoppiate rispetto alla fine del 2021), Trasporti (4.851) e Costruzioni (4.214).

Anche a fine del 2022 è la provincia di Treviso quella con il più elevato numero di denunce totali di infortunio: 16.185. Seguono: Vicenza (16.032), Verona (15.919), Venezia (15.229), Padova (14.425), Belluno (3.223) e Rovigo (2.872).

Infine, sono 32.966 le denunce delle donne lavoratrici e 50.919 quelle degli uomini.
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 18.898 (il 22,5% del totale).

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza Vega dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale ed il valore medio nazionale
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale ed il 125% dell’incidenza media nazionale
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale

Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering

Ufficio Stampa
Dott.ssa Annamaria Bacchin
Centro Direzionale Terraglio Uno – Via Don F. Tosatto 151 – Mestre (VE)
Tel 041-957185
www.vegaengineering.com

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