ACCORDO UE SUI NUOVI OBIETTIVI DI EFFICIENZA ENERGETICA
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Raggiunto un accordo provvisorio dalle istituzioni dell’Unione Europea per una nuova direttiva sull’efficienza energetica (EED) che verrà pubblicata in gazzetta ufficiale prossimamente.
I nuovi obiettivi di risparmio energetico per il 2030 richiederanno agli Stati membri di garantire la riduzione del consumo energetico almeno del 11,7% rispetto alle precedenti previsioni.
COSA PREVEDE ATTUALMENTE LA NORMATIVA
Le attuali norme in materia di efficientamento energetico prevedono che entro il 2030 l’Unione Europea raggiunga collettivamente un target di risparmio del 32,5% sull’energia impiegata.
QUALI SONO LE NOVITÀ CONCORDATE CON IL NUOVO ACCORDO?
L’accordo raggiunto tra Stati Membri ed europarlamentari prevede di ridurre collettivamente i consumi energetici di almeno un 11,7% in più rispetto al livello degli sforzi previsti nel vecchio scenario di riferimento. Dal 2024 al 2030 è previsto che i paesi dell’UE realizzino ogni anno nuovi risparmi pari in media all’1,49% del consumo di energia finale rispetto al livello richiesto attualmente dello 0,8%, per raggiungere gradualmente l’1,9% entro la fine del 2030.
Inoltre per la prima volta viene conferita forza giuridica al principio dell’efficienza energetica: i paesi dell’UE dovranno considerare l’efficienza energetica nelle decisioni politiche, nella pianificazione e nelle scelte che prevedono investimenti importanti non solo nel settore energetico ma anche negli altri settori.
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NUOVI OBIETTIVI ANCHE PER IL SETTORE PUBBLICO
L’accordo prevede l’obbligo specifico per il settore pubblico di ridurre il consumo energetico annuale dell’1,9%, mentre i paesi UE dovranno rinnovare ogni anno almeno il 3% della superficie totale degli edifici di proprietà di enti della pubblica amministrazione.
CAMBIA QUALCOSA PER LE IMPRESE?
Anche le imprese dovranno essere incoraggiate ed incentivate a efficientare i loro consumi energetici. Per tutte le imprese con un consumo energetico annuo superiore a 85 TJ, diventerà vincolante predisporre e applicare un sistema di gestione dell’energia. Invece per le imprese sotto gli 85 TJ, ma con un consumo annuo che supera i 10 TJ, bisognerà effettuare un audit energetico.
NUOVI FINAZIAMENTI
Con le nuove disposizione i paesi UE saranno tenuti a prevedere contributi nazionali e finanziamenti, garantendo un’offerta ampia da parte degli istituti di credito. La formula con cui si andrà a calcola il contributo nazionale dipenderà dalle caratteristiche di ogni paese considerando anche l’intensità energetica, il PIL pro capite, lo sviluppo delle rinnovabili e il potenziale di risparmio energetico.
POVERTÀ ENERGETICA
Tra le novità presenti nell’accordo compare anche la prima definizione di povertà energetica. Gli Stati membri dell’UE dovranno dare priorità alle persone in condizioni di povertà energetica, ai clienti vulnerabili, alle famiglie a basso reddito e, se pertinente, alle persone che vivono negli alloggi sociali. Nel nuovo piano europeo emerge l’intento di attuare un processo di riduzione della povertà energetica e della responsabilizzazione dei consumatori, anche con la creazione di sportelli unici per l’assistenza tecnica e finanziaria, e di meccanismi extragiudiziali per la risoluzione delle controversie.
L’ITER PER LA PUBBLICAZIONE
Il Parlamento Europeo e il Consiglio devono ora adottare ufficialmente l’accordo provvisorio che successivamente verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione ed entrerà in vigore.
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