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THYSSEN: LA CORTE DI ASSISE HA RICONOSCIUTO L’OMICIDIO VOLONTARIO CON DOLO EVENTUALE

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La Corte di Assise di Torino il 15 aprile 2011 ha riconosciuto l’omicidio volontario con dolo eventuale per i sette operai morti nel terribile rogo alla Thyssen.

L’amministratore delegato Herald Espenhahn è stato condannato a 16 anni e mezzo di reclusione, come richiesto dalla pubblica accusa.

La Corte ha quindi riconosciuto che l’amministratore delegato ha accettato il rischio di un terribile incidente decidendo di non mettere mano a provvedimenti per la sicurezza nello stabilimento torinese, visto che avrebbe chiuso nel giro di pochi mesi.

Gli altri cinque dirigenti del processo per il rogo alla Thyssenkrupp sono stati condannati dalla Corte di Assise di Torino per cooperazione in omicidio colposo: 13 anni e mezzo di reclusione per i quattro dirigenti Cosimo Cafueri (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione), Marco Pucci, Gerald Priegnitz e Raffaele Salerno; 10 anni e 10 mesi per Daniele Moroni, dirigente con competenze nella pianificazione degli investimenti in materia di sicurezza antincendio (condanna superiore ai 9 anni richiesti dall’accusa).

Le pene cui e’ stata condannata la Thyssenkrupp sono: 1 milione di euro di sanzione pecuniaria, l’esclusione da contributi e sovvenzioni pubbliche per sei mesi, il divieto di farsi pubblicità per sei mesi. La multinazionale dell’acciaio e’ stata chiamata in causa come persona giuridica.
La sentenza, per ordine dei giudici, dovrà essere pubblicata su una serie di quotidiani e affissa nel Comune di Terni, dove c’e’ la principale sede italiana del gruppo.

Nel terribile rogo avvenuto nello stabilimento a Torino della multinazionale nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 morirono gli operai Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino, Antonio Schiavone.

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