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ESEMPI DI INCIDENTI IN PROSSIMITA’ DI LINEE ELETTRICHE

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Il primo esempio di infortunio è relativo ai lavori di costruzione di uno svincolo stradale, nelle vicinanze di un torrente e di una linea elettrica aerea da 20.000 Volt. Per la costruzione di un ponte sopra il torrente nella fase di getto del calcestruzzo “viene utilizzata un’autopompa, costituita da un braccio articolato e da un tubo terminale flessibile”. Dopo l’ultimazione del getto l’addetto alla manovra dell’autopompa “si accinge a ruotarne il braccio per riportarlo nella posizione originale ed eseguire la pulizia della condotta”, ma questo “viene in contatto con la linea elettrica aerea”. Il lavoratore, che “manovra il braccio tramite una pulsantiera portata a tracolla, subisce una violentissima folgorazione, morendo all’istante”.
Nell’analizzare la dinamica e le cause dell’incidente si scopre che “prima di iniziare i lavori erano state effettuate delle manovre di prova al fine di evitare l’avvicinamento del braccio dell’autopompa alla linea elettrica aerea ed era stato stabilito un rigido metodo di procedimento, seguito d’altronde per molte volte prima dell’infortunio”.
Malgrado ciò nel documento dell’ufficio “Sicurezza tecnica del lavoro” si rileva che:
– “i fili della linea elettrica aerea avrebbero potuto essere messi fuori tensione e collegati a terra”;
– “avrebbero dovuto essere utilizzati dispositivi meccanici, elettrici o elettronici atti ad impedire l’avvicinamento del braccio alla linea elettrica aerea”.

In un secondo esempio un lavoratore, che indossa dei guanti di protezione e stivali in gomma, “si accinge ad effettuare lo scarico delle piastrelle mediante la gru del camion”. “Nel compiere quest’operazione il braccio della gru passa sotto i fili di una linea elettrica aerea da 20.000 Volt. Il braccio della gru tocca i fili ed il lavoratore subisce una violenta scarica elettrica e sviene”. Per suo sfortuna si trova in un luogo isolato, nessuno lo può soccorrere e, quando rinviene, “con l’ausilio di un bastone di legno, aziona le leve di comando, per spostare il braccio della gru, che era ancora in contatto con i fili elettrici”. Le conseguenze, in questo caso, sono delle lesioni alle mani e ai piedi.

Nel terzo esempio l’ambientazione è una casetta a due piani in costruzione su cui passa una linea elettrica aerea da 20.000 Volt. “La concessione edilizia poneva come condizione l’innalzamento della linea elettrica, in modo da poter procedere in tutta sicurezza ai lavori di costruzione. Poiché l’ente erogatore dell’energia elettrica tarda a concedere l’autorizzazione all’innalzamento della linea, i lavori vengono iniziati e conclusi, senza provvedere allo spostamento della linea stessa”. In questo caso non avvengono incidenti ma, a lavori ultimati, “la trave di colmo del tetto dista di soli 20 cm dalla linea elettrica aerea” e “su segnalazione di un tecnico dell’ente erogatore dell’energia elettrica vengono avvisati i carabinieri”. L’edificio viene posto sotto sequestro e il tratto di linea in questione viene bypassato ed, in seguito, innalzato.

Ultimo esempio. Alcuni lavoratori sono “intenti a togliere l’alimentazione da alcuni trasformatori, per permettere i lavori di pulizia degli isolatori della cabina esterna di alimentazione agli impianti. Un lavoratore, particolarmente esperto, sale su un trasformatore, utilizzando una scala a mano e tocca con il braccio le lame sotto tensione, subendo una violenta scarica elettrica”. Cade da un’altezza di circa 5 m e si procura varie lesioni.
Malgrado accuratezza e prudenza del lavoro “non sapeva che il sezionatore in quel punto fosse ancora sotto tensione”.

Come si vede da questi esempi gli infortuni sono spesso causati da imperizia e dalla sottovalutazione dei pericoli connessi all’energia elettrica. Potrebbero essere evitati “applicando le norme di prevenzione degli infortuni e le indicazioni impartite”.

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