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DAL MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA LE LINEE GUIDA SULLA CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI

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Emanate con il Decreto del Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) le “Linee Guida sulla Classificazione dei Rifiuti” elaborate dal SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente).

Le Linee Guida hanno lo scopo di dare indicazioni ai produttori di rifiuti sulla corretta attribuzione dei codici CER o dell’EER (Elenco Europeo dei Rifiuti), oltre che delle caratteristiche di pericolo dei rifiuti (HP).

CONTENUTO DELLE LINEE GUIDA

Le Linee Guida forniscono indicazioni per l’attribuzione dei codici di classificazione dei rifiuti (CER) secondo le disposizioni Comunitarie e Nazionali.

QUALE METODOLOGIA UTILIZZARE PER CLASSIFICARE I RIFIUTI?

La classificazione della pericolosità di un rifiuto può essere effettuata adottando un approccio a più fasi.

Nei casi più semplici la procedura può richiedere pochi passaggi, nei casi più complessi, invece (ad esempio quando la composizione e/o l’origine del rifiuto non sono note), può essere più articolata.

Le Linee Guida indicano degli schemi grafici per la procedura di classificazione, contenenti:

  • una sintesi della procedura di classificazione dei rifiuti identificati da voci specchio
  • una possibile procedura di consultazione delle fonti dei dati ai fini della classificazione dei rifiuti
  • i valori limite per l’attribuzione delle varie caratteristiche di pericolo
  • un esempio indicativo di schema procedurale complessivo

COME CLASSIFICARE I RIFIUTI SECONDO L’ELENCO EUROPEO DEI RIFIUTI?
L’attribuzione del codice dell’Elenco Europeo si basa, per alcune tipologie di rifiuti, sull’individuazione dell’attività generatrice, mentre per altre, sulla funzione che rivestiva il prodotto d’origine. Le Linee Guida riportano l’Elenco Europeo dei Rifiuti (EER), commentandolo e individuando per ogni Codice una delle seguenti voci:

  • P – che il codice è pericoloso assoluto
  • NP – quando il codice non è pericoloso assoluto
  • S – che il codice è pericoloso a specchio (speculare)
  • SNP quando il codice non è pericoloso a specchio

Le Linee Guida riportano anche alcuni esempi di procedure di classificazione di rifiuti, come ad esempio:

  • Classificazione in base al contenuto residuo
  • Classificazione in base alla tipologia di imballaggio
  • Classificazione di accumuli di imballaggi
  • Classificazione di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche)
  • Classificazione di Veicoli fuori uso
  • Classificazione di rifiuti da attività di costruzione e demolizione
  • Classificazione di metalli e leghe metalliche in forma massiva
  • Classificazione di rifiuti contenenti Amianto
  • Classificazione di rifiuti abbandonati su aree pubbliche

CI SONO DEI CRITERI METODOLOGICI DI VALUTAZIONE DELLE CASISTICHE DI PERICOLO DEI RIFIUTI?

Le “Linee Guida sulla Classificazione dei Rifiuti” elaborate dal SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente), propongono 16 Criteri di Valutazione della pericolosità di un rifiuto, indicati con la sigla HP:

  • HP1 – Esplosivo
  • HP2 – Comburente
  • HP3 – Infiammabile
  • HP4 – Irritante — Irritazione cutanea e lesioni oculari
  • HP5 – Tossicità specifica per organi bersaglio (STOT)/Tossicità in caso di aspirazione
  • HP6 – Tossicità acuta
  • HP7 – Cancerogeno
  • HP8 – Corrosivo
  • HP9 – Infettivo
  • HP10 – Tossico per la riproduzione
  • HP11 – Mutageno
  • HP12 – Liberazione di gas a tossicità acuta
  • HP13 – Sensibilizzante
  • HP14 – Ecotossico
  • HP15 – Rifiuto che non possiede direttamente una delle caratteristiche di pericolo summenzionate ma può manifestarla successivamente
  • HP16 – Valutazione della pericolosità di un rifiuto in relazione alla presenza di Inquinanti Organici Persistenti (POPs)

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Riportiamo in allegato le “Linee Guida sulla Classificazione dei Rifiuti” elaborate dal SNPA.

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