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SONO VENTI IN PIÙ LE VITTIME SUL LAVORO RILEVATE NEL PRIMO TRIMESTRE 2015 RISPETTO AL 2014.
SONO VENTI IN PIÙ LE VITTIME SUL LAVORO RILEVATE NEL PRIMO TRIMESTRE 2015 RISPETTO AL 2014. PER UN TOTALE DI 206 MORTI BIANCHE REGISTRATE DA GENNAIO A MARZO DI QUEST’ANNO.
E SONO 142 GLI INFORTUNI MORTALI VERIFICATISI IN OCCASIONE DI LAVORO E 64 QUELLI IN ITINERE.
Ogni giorno nel nostro Paese muoiono in media almeno 2 lavoratori. E’ questa una delle rilevazioni più drammatiche che giungono dal bilancio trimestrale delle vittime sul lavoro registrate nel primo trimestre del 2015 con 206 infortuni mortali verificatisi in tutto il Paese. Un’istantanea scoraggiante quella elaborata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre – sulla base di dati Inail – che pone innanzi ad un ancora più sconfortante confronto con il primo trimestre del 2014 e in cui si contavano 20 vittime in meno.
Così il fenomeno delle morti bianche si aggrava con 142 infortuni mortali rilevati in occasione di lavoro e 64 in itinere. E con un incremento delle morti bianche verificatesi in occasione di lavoro nel primo trimestre 2015 pari al 4,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014.
Intanto a contare il maggior numero di vittime proprio in occasione di lavoro è sempre la Lombardia (21) infortuni mortali, seguita dal Veneto (17) dal Lazio (13). Seguono: Toscana ed Emilia Romagna (11), Puglia (10), Campania e Piemonte (9), Abruzzo e Sicilia (7).
Per quanto riguarda, invece, il rischio di mortalità più elevato rispetto alla popolazione lavorativa il dato più sconfortante giunge dall’Abruzzo con un’incidenza di 14,3 contro una media nazionale di 6, seguito dall’Umbria (13,9) e dalla Basilicata (11,1). Sopra la media nazionale stanno anche il Veneto, la Toscana, la Puglia, le Marche, il Trentino Alto Adige e la Liguria.
Il 13,4 per cento degli incidenti mortali si è verificato nel settore delle attività manifatturiere, l’11,3 per cento in quello delle costruzioni, il 9,9 nel trasporto e magazzinaggio, il 7,7 per cento nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione autoveicoli e motocicli.
La fascia d’età più colpita è quella compresa tra i 45 e i 54 anni con 48 vittime su 142. Le donne che hanno perso la vita nei primi tre mesi dell’anno in occasione di lavoro sono state 7. Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 19 pari al 13,4 per cento del totale.
A livello provinciale la capitale a guidare la triste classifica con 10 morti bianche, seguita da Milano (8), Treviso (6), Perugia e Bari (5), Benevento, Varese, Cuneo e Ravenna (4).
Statistiche morti sul lavoro – Osservatorio sicurezza lavoro Vega Engineering 31/03/15
I dati sopra citati sono disponibili attraverso la pubblicazione mensile sul sito www.vegaengineering.com.
Ci auguriamo che il comunicato e le tabelle statistiche possano diventare un utile strumento di lavoro per Voi e che possano trovare diffusione al fine di contribuire a diffondere la cultura della sicurezza tramite una diffusa sensibilizzazione.
N.B: le nostre elaborazioni rilevano gli incidenti mortali verificatisi in luogo di lavoro ordinario e quindi sono esclusi quelli in itinere e quelli dovuti alla circolazione stradale.
Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering
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- Morti-Bianche-Nazionale-Primo-Trimestre-2015.pdfScarica
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