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MORTI SUL LAVORO IN VENETO: UN TERZO DEL NUOVO ANNO IN EMERGENZA. 29 VITTIME
MORTI SUL LAVORO IN VENETO:
LA REGIONE È SUL PODIO PER NUMERO DI VITTIME E PER LE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI NEL PRIMO QUADRIMESTRE.
IL VENETO RIMANE IN ZONA ARANCIONE, MA VICINISSIMO AL CONFINE CON LA PIÙ ALLARMANTE ZONA ROSSA.
SONO 29 I DECESSI RILEVATI DA GENNAIO AD APRILE 2023. ED È LA SECONDA REGIONE IN ITALIA DOPO LA LOMBARDIA.
SONO 23 GLI INFORTUNI MORTALI IN OCCASIONE DI LAVORO E 6 IN ITINERE.
10 LE VITTIME IN PROVINCIA DI VERONA. SEGUONO PADOVA E TREVISO CON 5 DECESSI; A VENEZIA SONO 4, A VICENZA 3 E A ROVIGO 2.
CONTINUANO A DIMUINUIRE IN MODO SIGNIFICATIVO LE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI, PASSANDO DALLE 30.816 DI FINE APRILE 2022 ALLE 22.512 DEL 2023 (-27%). FLESSIONE DOVUTA SOPRATTUTTO ALLA FINE DELL’EMERGENZA SANITARIA PER COVID.
L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È ANCORA IL SETTORE PIÙ COLPITO. SEGUITO DA COSTRUZIONI, COMMERCIO E SANITÀ.
E VERONA INDOSSA ANCHE LA MAGLIA NERA PER IL MAGGIOR NUMERO DI DENUNCE TOTALI (4.522), SEGUITA DA VICENZA (4.476).
INTANTO, IN REGIONE, LE DENUNCE DI INFORTUNIO FINO AI 14 ANNI SONO 2.105, OVVERO IL 10% DEL TOTALE DEI COETANEI DEL PAESE.
“I dati del Veneto sono allarmanti: dopo quattro mesi la regione è ancora sul podio dell’emergenza morti sul lavoro, sia per numero di vittime sia per denunce di infortunio totali. Una proiezione tragica che parla di 29 decessi da gennaio ad aprile, dei quali 23 in occasione di lavoro e 6 in itinere. Sono 22.512 le denunce di infortunio su un totale di 187.324, vale a dire oltre il 12% di quelle rilevate in tutto il Paese. Tant’è che il Veneto è secondo in Italia per numero di vittime dopo la Lombardia ed è terzo per numero di denunce totali dopo la Lombardia e l’Emilia-Romagna”.
La lettura dei dati del primo quadrimestre colpisce Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, che evidenzia una mappatura a dir poco sconfortante per la regione.
E per definire ancor meglio la situazione dell’insicurezza sul lavoro in regione, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.
L’Osservatorio mestrino studia, infatti, da circa 14 anni il rischio di infortunio sul lavoro e da tre anni divide l’Italia a colori, alla stregua della mappatura utilizzata durante l’emergenza pandemica. Ed è proprio da questa analisi che arriva il dato più sconfortante per la regione, come già evidenziato da Mauro Rossato.
La zona arancione, quella in cui è entrato il Veneto a fine aprile 2023, è la zona che, dopo la rossa, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le più elevate a livello nazionale. In sostanza, a fine aprile 2023 il rischio di infortunio mortale in Veneto (10,7 morti per milione di occupati) risulta comunque superiore rispetto alla media nazionale (pari a 9).
Nel dettaglio, poi, a fine aprile del 2023, sono 3 le province venete che si trovano in zona rossa: Rovigo (21,5), Verona (19,2) e Treviso (13,2). Notevolmente più alte, dunque, sia rispetto alla media regionale (10,7) che a quella nazionale (9). Padova in zona arancione, Venezia in zona gialla.
Un terzo dei decessi si è verificato in provincia di Verona (10); seguono Padova e Treviso (5), Venezia (4), Vicenza (3) e Rovigo (2).
INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DEL PRIMO TRIMESTRE 2023
Alla fine del primo quadrimestre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 27% rispetto alla fine di aprile del 2022: erano 30.816 e ora sono 22.512. Ma questa riduzione è in realtà dovuta quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.
Le Attività Manifatturiere sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (4.026). E sono seguite da: Costruzioni (1.153), Commercio (1.086), Sanità (1.078) e Trasporti e Magazzinaggio (999).
Da gennaio ad aprile 2023 è sempre la provincia di Verona quella con il più elevato numero di denunce totali di infortunio: 4.522. Seguono: Vicenza (4.476), Padova (4.285), Treviso (4.014), Venezia (3.579), Belluno (850) e Rovigo (786).
Infine, sono 7.703 le denunce delle donne lavoratrici e 14.809 quelle degli uomini.
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 5.551 (quasi un quarto del totale).
Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 2.105, ovvero il 10% del totale dei coetanei del Paese.
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionaleGiallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale ed il valore medio nazionale
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale ed il 125% dell’incidenza media nazionale
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale
Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering
Ufficio Stampa
Dott.ssa Annamaria Bacchin
Centro Direzionale Terraglio Uno – Via Don F. Tosatto 151 – Mestre (VE)
Tel 041-957185
www.vegaengineering.com
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