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MORTI SUL LAVORO IN VENETO PRIMO SEMESTRE 2019: -34% RISPETTO AL 2018

MORTI SUL LAVORO IN VENETO: SONO 39 GLI INFORTUNI MORTALI RILEVATI NEL PRIMO SEMESTRE 2019. “MENO” 34 % RISPETTO AL 2018 MA L’EMERGENZA RIMANE. SONO 22 I DECESSI REGISTRATI IN OCCASIONE DI LAVORO E 17 IN ITINERE. GLI STRANIERI SONO UN QUARTO DELLE VITTIME.

Il Veneto è ancora tristemente tra le prime regioni in Italia per numero di decessi. Una media della mortalità inquietante: 6 vittime al mese. A Verona il maggior numero di infortuni mortali (13), seguita da Vicenza (12), Padova (5), Venezia (4), Treviso (3) e Rovigo (2). Nessuna vittima nel bellunese.

Finalmente un primo semestre con un segno “meno” per le vittime sul lavoro in Veneto. Da gennaio a giugno 2019, rispetto al 2018, sono diminuite complessivamente del 34% e del 42% in occasione di lavoro. L’emergenza rimane perché sono 39 gli infortuni mortali totali sul lavoro e la media della mortalità per i lavoratori rimane tragica con 6 decessi al mese nel 2019”.

Così apre la spiegazione dell’ultima indagine condotta dagli esperti dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, il suo Presidente, l’Ing. Mauro Rossato.

Ed è proprio nell’analisi dei dati che emergono risultati davvero sconfortanti al di là del decremento del numero di decessi. Infatti il Veneto continua ad essere tra le regioni in cui si conta il maggior numero di vittime dopo la Lombardia (72), il Lazio (50), l’Emilia Romagna (44), la Sicilia e il Piemonte (41).

Ed è sempre tra le regioni più colpite considerando esclusivamente gli infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro. Una graduatoria guidata dalla Lombardia (con 50 decessi); al secondo posto troviamo il Lazio (37), al terzo la Campania (32). Seguono: Piemonte (30), Emilia Romagna (28), Sicilia (27) e, appunto, il Veneto (22).

Gli stranieri deceduti sul lavoro nel primo semestre 2019 sono 10.

Il maggior numero di vittime a Verona (13), seguita da Vicenza (12), Padova (5), Venezia (4), Treviso (3) e Rovigo (2). Nessuna vittima nel bellunese.

Osservando, invece, la situazione degli infortuni mortali verificatisi in occasione di lavoro, a contare più morti è Vicenza (9) seguita da: Verona (7), Padova e Treviso (2), Rovigo e Venezia (1).

Più della metà dei lavoratori deceduti aveva un’età compresa tra i 45 e i 59 anni.

I settori più colpiti dal dramma sono: attività manifatturiere, costruzioni e trasporto e magazzinaggio.

Al fine di promuovere e diffondere la Cultura della Sicurezza sul Lavoro, ci auguriamo che il comunicato non solo sia un utile strumento di lavoro per Voi ma anche una fonte di riflessione e di analisi di fronte alla grave situazione che colpisce la nostra Penisola.

 

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